Il 11/01/2013 17:27, Massimo 456b ha scritto:
>
> "Persio"
>
>> Ma perch� questa curiosit�?
>
> ah, mi piace disegnare e dipingere.
> Mi sono chiesto molte volte
> come mai prima di Leon Battista
> Alberti nei quadri o negli
> affreschi mancasse
> la profondit�.
> Eppure � una cosa che sperimentiamo
> abitualmente.
> Noi sappiamo che una cosa
> rimane la stessa anche se
> allontanandosi rimpicciolisce.
> Per� nell'atto della riproduzione
> ci sono voluti degli studi appropriati
> e parecchi secoli di errori.
Forse per molto tempo non si � sentito nemmeno il bisogno di produrre
una rappresentazione figurativa realistica come la prospettiva. In
molte raffigurazioni, ad esempio, vi sono personaggi che tengono in mano
una citt�. Probabilmente il linguaggio simbolico era tutto ci� che
serviva all'arte.
In questo affresco di Giotto agli Scrovegni:
http://www.frammentiarte.it/dal%20Gotico/Giotto%20opere/25%20Giotto%20-%20Le%20nozze%20di%20Cana.jpg
la rappresentazione prospettica della loggia che sovrasta la scena non
sembra essere altro che una decorazione dal momento che alla scena
stessa non aggiunge e non toglie nulla di sostanziale. La profondit�
dei personaggi � resa simbolicamente con il colore e con la composizione.
Ma forse ho capito cosa intendi. Se la capacit� di rendere visivamente
su due dimensioni la spazialit� degli oggetti fosse stato un processo di
graduale superamento di alcuni limiti intellettivi propri della mente,
non � possibile che la rappresentazione attuale della realt� fisica resa
dalla scienza sia viziata da limiti analoghi a quelli?
Secondo me si.
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Received on Tue Jan 15 2013 - 23:59:11 CET