Relatività dimensionale e velocità delle onde e.m.
La velocit� C, velocit� apparente delle onde e.m., � la velocit�
definita secondo canoni umani che non tengono conto della dimensione
degli oggetti.
In altre parole quando diciamo che l'uomo � molto pi� veloce di una
formica non teniamo conto delle dimensioni, che invertirebbero il
concetto di velocit� a favore della formica.
La natura tiene conto in tutti i suoi fenomeni della dimensione degli
oggetti (vedi thread precedenti sulla "velocit� del tempo").
Anche le onde e.m. non sfuggono a questa logica (pregiudizievolmente
dura da recepire).
Definendo "velocit� dimensionale" delle onde e.m. il rapporto
lunghezza d'onda/unit� di tempo (non � pi� C) si nota come alle
frequenze pi� elevate corrisponda una "velocit� dimensionale"
proporzionalmente maggiore.
Come � noto, all'elettrone che cede un'energia E, lanciando fuori
dall'atomo il fotone, corrisponde una frequenza E = h x n (h=cost. di
Plank, n=frequenza), che corrisponde alla "velocit� dimensionale".
Appare razionale che maggiore � la spinta sul fotone maggiore sia la
sua "velocit� dimensionale".
Si da il caso che le velocit� dimensionali si sommino o sottraggano
come le velocit� della fisica classica (vedi spostamento delle righe
verso il rosso nel caso di stelle in allontanamento).
La natura pertanto si comporta considerando le velocit� dimensionali
come le reali velocit� degli oggetti, contro il pregiudizio umano di
considerare la velocit� convenzionale uguale per tutti gli oggetti.
bye, Gianni
Received on Sat May 11 2002 - 22:50:50 CEST
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