Luciano Buggio wrote:
> Questi modelli, suppongo, sono stati costruiti pi� o meno ad hoc, a
> partire da una pregiudiziale di fondo rispetto alla relativit� generale.
Spesso piu` per il secondo motivo, dicendo talvolta "vediamo se si
riesce a fare qualcosa di piu` semplice", piu` spesso "non lo capisco,
quindi e` sbagliato".
> Sono modelli, credo, che vanno bene (con questa presunzione almeno si
> propongono) per spiegare quell'unico fenomeno.
Per lo piu` sono applicabili a molti fenomeni. Non sono cosi` riduttivi
(e neanche contengono costanti "magiche" per far venire i conti). Ad
esempio se fai un modello ad etere, questo si applica a una grande
spettro di situazioni.
> E' sufficiente che tu scorra gli indici delle mie trattazioni: non ti
> sembra straordinario che con un unico relativamente semplice modello si
> possa metter bocca in tutte le questioni che la Fisica pone?
> Ti risulta che vi siano altre teorie, ortodosse e non, che lo fanno?
Si` ce ne sono a migliaia. Il fatto e` che non sono teorie, perche' non
fanno previsioni quantitative e restano solo discorsi aristotelici. Le
tue trattazioni spaziano su molti argomenti, ma non li risolvono per
mancanza di modello matematico. E questo modello in molti casi e`
evidente che non possa esistere.
> Per� � auspicabile: ci si pu� accontentare di metodi pi� complicati e
> non intuitivi solo dopo aver esplorato completamente il magazzino dei
> metodi semplici ed intuitivi.
> Ma, secondo te, � stato fatto?
Nessun fisico "nasce imparato". Quando si studia la prima volta qualcosa
di complicato la prima reazione e` sempre "ma non si puo` fare piu`
semplice"? E questo imprinting rimane a molte persone anche quando
proseguono negli studi. E se questi professionisti non hanno mai trovato
nulla di piu` semplice, vuol dire che probabilmente una formulazione
alternativa non e` cosi` semplice. Tutte le volte che e` stato possibile
esprimere in modo piu` semplice un concetto, questo e` stato fatto.
> Si sono per esempio esplorate a fondo le possibilit� della dinamica
> elementare? Non riconosci il buco di conoscenza che riguarda la dinamica
> della cicloide? Come si fa a stupirsi di non riuscire a capire con la
> logica elemetare certe cose quando non si sa che traiettoria produce una
> spinta rotante? E' poca cosa? Non ti sembra che la spinta rotante si un
> grosso pezzo della dinamica? Non ti stupisce che *nessuno*, nella storia
> del pensiero scientifico, abbia mai combinato una forza con una
> rotazione?
La prima cosa da chiedersi e` da dove viene la spinta rotante. Poi in
fisica di equazioni differenziali che danno soluzioni in seni e coseni
ce ne sono tante. La dinamica della cicloide e` descrivibile come
soluzione di un sistema di due eq. diff. lineari (secondo ordine) con
autovalori immaginari e opportune condizioni iniziali. Detto
diversamente: sono seni e coseni. E credi che nessuno abbia mai provato
a usare le funzioni trigonometriche per risolvere i problemi? In molti
casi si puo`, in altri no.
> Oggi, con l'ipotesi di inconcepibili curvature
> spaziotemporali, di stati sovrapposti, di probabilit� intrinseche alla
> realt� ecc.. si ripete la storia.
Direi di no. Se una cosa non la capisco non dico che sia inconcepibile.
Se non la visualizzo non dico che sia sbagliata, anche perche' posso
"farci i conti sopra". La curvatura unidimensionale l'hai vista anche tu
(marea). QUella bidimensionale si puo` immaginare. Quelle a 3 e 4
dimensioni si descrivono solo in modo piu` complicato. Qualcuno riesce a
farsene un modello mentale. Io no. Pero` ci si possono fare i conti
sopra e questi tornano con la realta`.
> > Credo che ti riferisca al perielio di mercurio. Hai fatto i conti
> > numerici in proposito?
> No. Non ne sono capace. Ho solo il liceo scientifico.
Pensa che quando i miei amici in liceo studiavano derivate e integrali,
io traducevo tragedie greche :-). Se vuoi una indicazione di un bel
libro che spiega bene la relativita`, prova con taylor e wheeler, fisica
dello spazio tempo. Non richiede una matematica molto avanzata.
> Ho il diritto di dubitare di quel ritardo, o comunque di pensare che, se
> � verametne stato misurato, dipenda da altro.
Certo. Basta presentare una spiegazione quantitativa del ritardo. Che
capiti lo puoi vedere con un centinaio di dollari: compri un ricevitore
gps e vedi se funziona.
> Ho il diritto di dubitare perch� non posso liquidare come fesserie ci�
> che mi dice il Prof. Umberto Bartocci
Snip.
Ovviamente non avendo l'articolo dell'irlandese non posso dire nulla in
proposito. Una caratteristica della scienza e` che propone dei "fatti"
che siano verificabili e ripetibili.
L'esperimento di HK e` stato ripetuto piu` volte, e nessuno ha mai
trovato un sensazionale risultato che contraddicesse la RR e RG. Il
sistema gps e` un prova continua degli orologi che vanno a spasso e su e
giu` fanno cose "strane"
>
> Caro Franco, non � la prima volta che tu mi sfidi a fare dei calocli
> numerici e delle predizioni quantitativce precise, ed io
> sistematicamente ti ho risposto sempre che i limiti delle mie capacit� e
> delle mie conoscenze di matematica, nonch� il grado attuale di
> formalizzazione matematicva della mia teoria, non mi consentono di
> farlo.
Finche' non c'e` una descrizione matematica non e` una teoria. Puo`
essere una buona idea, puo` essere una idea balorda o un discorso
aristotelico. Ma non una teoria.
> Ho chiesto pi� volte, per questo, la tua collaborazione (implicitamente
> quella di chi fosse interessato alla cosa) ma tu continui a sfidarmi su
> quel terreno.
In alcuni casi ti ho detto "guarda che cosi` non funziona" (es se metti
un seno e un esponenziale di x^2 insieme non puoi far venire un e^x come
risultato), ma probabilmente non mi sono espresso chiaramente e non mi
hai dato retta.
> Un uomo solo pu� far ben poco, e tu mi sopravvaluti.
> Un uomo solo pu� avere un'intuizione ed indicare una via.
Alcune tue intuizioni non funzionano, ma quando te l'ho detto non mi hai
dato retta e non funzionano per motivi basilari. Quasi come se dicessi
"ho una teoria della misura molto complicata", la descrivo per decine di
pagine, dicendo che parto dall'assunto che la lunghezza della cicloide
unitaria e` radice di due per pi greca divisa per e. E` inutile che
legga tutto il resto, lo vedi subito che con quelle premesse non posso
ottenere un risultato corretto nella teoria della misura. E la mia
difesa potrebbe essere "ma io ho il diritto di dubitare".
L'altro giorno mentre andavo in ufficio stavo pensando alla soluzione di
un problema. Ho avuto una ottima idea. Quando sono arrivato in ufficio,
ho messo giu` la mia idea, ho fatto i conti e ho visto che non andava.
Pero` mi sono dato retta, non ho continuato a voler mettere insieme due
cose che non possono stare insieme :-)
> P.S. - Aspetto la tua risposta sulla questione dell'effetto mareale che
> secondo te la RG dovrebbe ridurre geometricamente: la deformazione
> mareale dell'idrosfera � uguale a quella della litosfera?
non ho capito la tua osservazione. La curvatura della marea da` una
differenza di forze, non di dimensioni. Fra le due c'e` la rigidita` del
mezzo. Non cambiano le dimensioni dello spazio (che non so cosa voglia
dire).
Ciao
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Sat Apr 27 2002 - 20:25:26 CEST