(unknown charset) La buona fisica...
[Follow-up dal thread "Geometria euclidea" in it.scienza.matematica]
Petalo ha scritto:
> Ho iniziato a leggere le dispense sulla relativita' e ho trovato il problema
> cui mi avevi accennato, lo spazio fisico e' o no euclideo?
> ...
> Vorrei dire che per me la lettura delle tue dispense e' stata quasi un
> trauma, la fisica non mi era mai stata posta in questo modo e infatti ho
> sempre nutrito per essa scarsa simpatia...e invece se mi fosse stata
> spiegata nel modo in cui la spieghi tu forse ora non mi creerebbe tanto
> disagio ragionare su problemi fisici. A un certo punto scrivi
> "I problemi, la ricerca, le tesi che si contrappongono: la fisica si
> costruisce cosi'; non e' pura induzione dagli esperimenti, ne' formulazione di
> principi che non si sa da dove piovono, seguita da una deduzione logica."
> Ecco, mi sarebbe piaciuto sapere che la scoperta delle perturbazioni nel
> moto di Urano aveva creato due fazioni contrapposte tra gli astronomi del
> tempo, quelli che ipotizzavano che la legge di gravita' non valesse a certe
> distanze e quelli che si misero a cercare un altro pianeta per spiegare i
> capricci di Urano :-)
Ti racconto un caso personale: io ho sentito parlare per la prima volta
della storia di Nettuno che avevo forse 12 anni. Intendiamoci, era solo
il raccontino, niente di piu'. Ma mi fece una grande impressione.
Allora non lo sapevo, ma a posteriori posso dire che sia stata una delle
letture che hanno segnato la mia strada. Ancora oggi, non riesco a
parlarne senza emozione.
Tu pensa: uno (in realta' furono due, indip. uno dall'altro: Adams e
LeVerrier) si mette in testa di provare che l'irregolarita' del moto di
un pianeta e' dovuta a un altro pianeta sconosciuto; fa dei calcoli che
lo impegnano per anni, e alla fine arriva a prevedere dove si dovrebbe
trovare il pianeta perturbatore.
Scrive (LeVerrier) a un collega astronomo (a Berlino); questi convince
il direttore dell'osservatorio a lasciargli cercare il pianeta... Due
giorni dopo, LeVerrier riceve un telegramma: "il pianeta di cui ci avete
segnalato l'esistenza esiste realmente".
Non credo di doverti sottolineare le molte ragioni per cui questa storia
e' esemplare, e sarai d'accordo con me che dovrebbe essere raccontata
sempre, quando si parla di gravitazione newtoniana ecc.
> In effetti e' un po' umiliante per me, sono iscritta all'universita', ho preso
> 28 (a questo punto lo ritengo un voto davvero campato in aria) all'esame di
> Fisica I e mi sconvolgono delle dispense pensate per l'insegnamento nelle
> scuole superiori...forse pero' faccio ancora in tempo a riconciliarmi con la
> fisica, tu che ne pensi?
Certo che fai in tempo: come si suol dire, non e' mai troppo tardi :-)
Scherzi a parte, la cultura uno/a se la deve fare da se'; le lezioni
sono una base indispensabile, ma c'e' molto di piu' nel mondo, anche
solo in quello della scienza. E non si puo' pretendere che tutto venga
dai corsi ufficiali...
> Conosci dei libri che spieghino la fisica senza
> principi piovuti da chissa' dove? Mi va bene anche un testo per le scuole
> superiori purche' segua l'impostazione didattica che suggerisci nelle tue
> dispense!
Non mitizzare la "mia" impostazione didattica: si tratta solo
(modestamente :-) ) di "buona" fisica.
Di libri di buona fisica ce ne sono tanti, di tutti i livelli. Per te
potrebbe andar bene, penso, leggere un po' di Feynman. Le sue lezioni
(titolo: "la fisica di Feynman") sono state ripubblicate da poco in
italiano, per cui le troverai di certo in libreria. Non ricordo
l'editore.
> Spero di non averti importunato troppo con le mie domande.
Non ti preoccupare. Rispondo volentieri (qualche maligno dira': dopo
tutti quegli elogi! ;-) ) anche perche' tengo sempre presente che per
una che scrive ce ne possono essere molti altri che leggono e possono
trarne qualche utilita'.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Mon Mar 11 2002 - 20:29:24 CET
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