Re: Stanchi di questo giornalismo, di questi giornalisti
"Gamow" <gam_at_gam.it> ha scritto nel messaggio
news:i8fh4e$qa3$1_at_news.newsland.it...
> dumbo ha scritto:
>
>> W.G. Unruh, G.I. Opat,
>> rivista: American Journal of Physics
>> titolo articolo: " The Bohr - Einstein weighing energy debate "
>> anno 1979, vol 47, pp. 743-744
>
> Questo mi manca e lo guardero' di sicuro. Tra il resto,
> ho conosciuto personalmente l'autore!
Opat o Unruh ? Immagino Unruh, visto che � il pi� famoso dei
due e non lo nomini.
L'articolo ha lo scopo di eliminare un difetto epistemologico
(se si pu� chiamare cos�) nel famoso dibattito fra Einstein e Bohr
sulla scatola piena di luce e la relazione di indeterminazione
energia-tempo DE Dt = h . Il difetto sottolineato anche da Popper
(in un piccolo libro tradotto in italiano e di cui non ricordo il titolo)
consisterebbe nel fatto che Bohr per salvare la DE Dt = h ricorre alla
RG. Ma la mossa di Bohr, dice Popper, in un certo senso � sleale, perch�
all'obiezione di Einstein, che mette in questione la coerenza interna
della MQ, non si dovrebbe rispondere tirando in ballo una teoria
logicamente indipendente dalla MQ come � la RG.
Unruh e Opat dimostrano che per avere il redshift non � necessaria la
RG, anzi, non � necessario sviluppare nei dettagli una qualunque
teoria della gravit�, basta supporre che la gravit� sia un campo dotato
di potenziale (loro usano un potenziale scalare: approssimazione
newtoniana). L'unica ipotesi che fanno � che ogni forma di energia
sia sensibile alla gravit�, cio� che ogni forma di energia abbia
una carica gravitazionale (cio� una massa gravitazionale, secondo
un altro modo di esprimersi).
Per� francamente non capisco bene come questo fatto elimini la
difficolt�, dato che la MQ non implica affatto il peso dell'energia.
Ma forse l'obiezione di Popper � fuori luogo, e la difficolt�
epistemologica non c' �.
Ma a parte le sue implicazioni "quantiche" , mi sembra che il
procedimento di Unruh e Opat sia interessante per varie ragioni;
intanto, d� una "dimostrazione" ulteriore della formula del
redshift anche se si ferma al primo ordine nel potenziale;
poi, se l'ho capito bene, mi pare sia molto generale: in pratica
dice che se qualunque energia � soggetta a un campo generico X
(generico, purch� dotato di potenziale) allora in quel campo c'�
redshift. Il che a sua volta implica che in quel campo orologi
in punti a differente potenziale, se inizialmente sincroni
non possono mantenere la sincronia. Poi, sempre se l'ho capito
bene, mi sembra che l'argomento si possa svolgere a rovescio:
si parte dal fondo, assumendo che un campo qualunque X provochi
un redshift, e si arriva a concludere che ogni forma di energia �
soggetta al campo X.
Cos� (per fare un esempio) si pu� concludere che se un campo
elettrico E provoca un redshift (e guarda che non sto parlando
del redshift dovuto al campo gravitazionale inevitabilmente
collegato ad E a causa dell'energia immagazzinata in E, un
redshift del genere � fuori discussione che c'�; sto invece parlando
di un redshift intrinseco al campo elettrico) allora ogni energia
possiede carica elettrica, cosa da escludere se si vuole mantenere
la invarianza relativistica della carica.
>> Con questi metodi le equazioni di campo di Einstein non
>> sono necessarie. E infatti ci sono teorie gravitazionali
>> alternative che (.....) per il redshift danno la stessa
>> formula di Einstein (almeno per deboli differenze di potenziale).
>> Ecco perch� il redshift non � un test decisivo della RG, ne
>> occorrono altri.
>
> Si, ok per questo.
> Dal tuo primo messaggio, sembrava trasparire che ci fossero
> teorie NON relativistiche che descrivevano l'effetto.
> Tu invece parli di RR o GR modificate.
certamente, anche perch� non riesco a immaginare una teoria
non relativistica capace di spiegare un effetto che ( 1 )
coinvolge la velocit� c ;
( 2 ) implica la relativit� del tempo.
bye,
Corrado
Received on Sat Oct 09 2010 - 23:29:25 CEST
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