Il 28/02/2022 12:25, Elio Fabri ha scritto:
> Bruno Cocciaro ha scritto:
> > Rinunciare a definire la velocità one-way nella maniera usuale è come
> > accettare la convenzionalità della simultaneità. Poi, esiste di sicuro
> > una definizione della velocità one-way che non ha niente a che fare
> > con le convenzioni:
> > vec{V}=vec{dx}/dtau
> > vec{dx}=spostamento
> > dtau=intervallo di tempo misurato dall'orologio che si è spostato di
> > vec{dx}.
> Di sicuro lo sai, ma non ti piace dirlo: la tua vec{V} non è he la
> parte spaziale della 4-velocità.
No, no, mi piace dirlo. In passato mi sa che lo ho anche già detto più
volte. Come ho anche detto che vec{p} *non è* convenzionale (cioè è
definibile tramite misure) come non lo è la massa m e il legame fra m,
vec{V} e vec{p} è il semplice vec{p}=m*vec{V}.
Dal mio punto di vista vec{V} andrebbe chiamato velocità, a vec{v}
andrebbe "tolto il nome" (oppure gliene andrebbe dato uno di minore
peso) perché è un ente che non ha rilevanza fisica. Eventualmente vec{v}
potrebbe avere una qualche importanza descrittiva da cui potrebbe
derivare il "titolo" ad avere un nome (per quanto di minor peso rispetto
a quello da dare a vec{V}).
Però, si fa per dire. Non sono certo io a stabilire il vocabolario.
> E Sqrt(1+|vec{V}|^2/c^2) non è altr che quello che tutti chiamano
> gamma.
>
> Avrei però un'osservazione che non avevo mai fatto. Se vec(V) non è
> convenzionale, come fa a esserlo vec(V)/gamma, che è costruita con
> enti non convenzionali?
> Lo stesso per dt = gamma*dtau.
dt=Sqrt(1+|vec{V}|^2/c^2)*dtau=Sqrt(dtau^2+(|vec{dx}|/c)^2)
è certamente non convenzionale nel senso che si può definire in termini
di grandezze misurabili (dtau e vec{dx}). Sono esattamente quelle le
misure che si fanno quando si sincronizza tramite trasporto (dtau=0 se
l'"orologio" viaggia a c: sincronizzazione tramite fascio luminoso). Il
dt avrebbe lo stesso identico contenuto fisico qualora venisse definito come
dt=Sqrt(dtau^2+(|vec{dx}|/c)^2) + psi(P)
dove P è il punto dove si trova l'orologio da sincronizzare e psi(P) è
una funzione qualsiasi. È questo che rende convenzionale il dt: la
psi(P)=0 ovunque è solo una delle infinite possibili funzioni di
sincronizzazione.
Si potrebbe anche risolvere la questione tramite una maniera oculata di
usare le parole. dt non viene chiamato intervallo di tempo, nome troppo
importante per una grandezza convenzionale, nome che viene assunto da
dtau. Dtau=intervallo di tempo, senza l'aggiunta di "proprio" (ogni
misura è "propria"), certo, intervallo di tempo misurato da un qualche
orologio che si deve sapere quale è (quello che si sposta di vec{dx}
nella sincronizzazione per trasporto). Dt si potrebbe chiamare, faccio
per dire, "intervallo di tempo descrittivo-semplice", insomma un nome
che renda chiaro che dt *non è* quel concetto che abbiamo in testa e
che, ad esempio, è strettamente connesso al concetto di causalità. Dtau
è connesso al concetto di causalità e infatti è sempre positivo.
Anche questo sarebbe, come dire, rispettoso verso la natura: vengono
dati i nomi importanti agli enti che vengono decisi dalla natura, e nomi
meno importanti (descrittivi) agli enti che decidiamo noi (per quanto
questi enti, seppur convenzionali, abbiano un legame noto con enti
misurabili).
Però, ripeto, non voglio cambiare il vocabolario. Però spero di aver
chiarito in cosa consista la mia risposta.
Bruno Cocciaro.
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Received on Mon Feb 28 2022 - 14:04:46 CET