Re: prima dell' esame di istituzioni...
>> [...] quella di Everett?
>
>Non saprei, io non l'ho mai presa sul serio:
Lo sospettavo. E` praticamente la norma.
>la proliferazione dei mondi o delle menti mi sembra
>una cosa ancora piu` complicata di cio` che si
>vorrebbe spiegare...
Lascia stare la proliferazione delle menti, quella a quanto
mi risulta e` una variante "deviata". La complicazione dei
molti mondi e' apparente (chiarisco piu' avanti).
>Per me l`interpretazione di Copenaghen
>non ha niente di terribile ed ha retto a tante prove
>molto sottili come EPR benche` abbia grosse pecche
>per quantio riguarda il "processo di collasso della
>funzione d'onda".
Concordo. Il punto cruciale e` appunto il collasso, anzi,
tutti i postulati relativi alle misure.
>Non vedo niente di
>terribile pero`, per es. se il mondo e` intrinsecamente
>probabilistico e se il determinismo non esiste
Neanch'io. Che lo scopo della teoria di Everett sia di
ottenere il determinismo e` solo "bad press", come direbbero
gli anglofoni; e` un effetto collaterale che ad Einstein
piacerebbe, ma il punto centrale non e' quello. Anche a me la
faccenda degli universi paralleli sembrava una boiata, quando
credevo che fossero stati inventati a forza per abolire il
caso.
>Infine non sono certo che esista un unico modo di
>descrivere "i fatti"
Vero, ma c'e` sempre il caro Occam a dare una mano. Perche'
non scegliere il modo piu' semplice, se capita che ce ne sia
uno.
>L`unica cosa certa e` che per ora tutti i tentativi di
>descrivere il "collasso" all'interno dell'evoluzione
>di Schroedinger sono falliti. In ogni caso la teoria di
>Everett su questo punto, con la moltiplicazione dei mondi
>non e` che spieghi molto...(magari dice di piu` io sono
>ignorante su tale argomento come dicevo).
Non so cosa sai a riguardo, ma tanto visto che la discussione
e` pubblica non penso ci sia niente di male se riassumo in
venti righe il nocciolo della teoria di Everett, a beneficio
di tutti.
Molti si chiedono come avvenga il collasso della funzione
d'onda e come si passi dalle leggi della MQ, valide a livello
microscopico, a quelle del mondo macroscopico.
Everett piu' di quarant'anni fa si rese conto che la domanda
non ha motivo di esistere. Se la MQ fosse esattamente valida
a livello macroscopico e se il collasso semplicemente non
avvenisse, osserveremmo esattamente quello che di fatto
osserviamo. Vedremmo un apparente collasso dovuto a
correlazione (entanglement) a livello di macrostati
contenenti l'osservatore.
Con grande soddisfazione di Occam, tutti i postulati della MQ
relativi alle misure diventano di colpo spiegabili in base
all'equazione ondulatoria (di Schroedinger o altre), perfino
quello della probabilita` che dipende dal quadrato del modulo
della funzione d'onda (quest'ultimo punto sembra che Everett
lo avesse dimostrato formalmente; gli altri non saprei, il
libro di Everett e` praticamente introvabile). Come effetto
collaterale, dato che la funzione d'onda (dell'universo) non
collassa mai, tutto cio` che puo` accadere accade, sia pur
con frequenza differente ("universi paralleli").
Personalmente, credo all'interpretazione di Everett perche'
1) e` razionalmente minimale, nel senso che spiega i
"postulati" della MQ relativi alle misure, collasso compreso,
e
2) sarebbe davvero una coincidenza straordinaria che quanto
appena detto fosse un puro caso, e che esistessero fenomeni
strani, inspiegati e non-locali (collasso) che riproducessero
per filo e per segno tutte le conseguenze osservabili che si
avrebbero se non avvenissero affatto. Per me e` come parlare
di un asino volante invisibile, ma e` un punto di vista
personale; altri direbbero altrettanto degli universi
paralleli. Dipende da come si intende il Rasoio di Occam, se
bisogna mirare a semplificare le leggi fisiche o la quantita`
di "roba" esistente.
Tra l'altro, dato che non prevede alcun collasso, quella di
Everett e` una teoria locale. E` l'UNICA teoria locale.
Esiste addirittura la dimostrazione matematica che qualunque
interpretazione locale della MQ consistente con l'evidenza
sperimentale debba prevedere universi paralleli.
Ho scritto tutto questo non per convincere qualcuno che
l'interpretazione di Everett e` "migliore" di quella di
Copenaghen (dipende dai propri parametri di giudizio, e in
particolare da come si intende il Rasoio, e comunque nel
campo dell'indimostrabile ognuno puo` credere a cio` che
vuole), ma semplicemente per sottolineare che esistono
alternative funzionanti e piuttosto serie all'interpretazione
di Copenaghen e che quindi e` lecito non darla per scontata.
>Sono d`accordo. In ogni caso e` meglio leggere vari libri
>e non uno solo di MQ.
Verissimo.
Il mio testo base di MQ cerca di non affrontare gli aspetti
interpretativi, il che purtroppo equivale ad adottare
l'interpretazione di Copenaghen. Ho letto solo un libro
divulgativo sulle interpretazioni della MQ, di stampo
indubbiamente filo-copenaghenista, che non faceva capire
nulla della teoria di Everett. Quello che so delle varie
interpretazioni l'ho trovato in rete. Non e` molto, ma c'e`
il vantaggio che ogni teoria e` presentata da qualcuno che ci
crede e ne presenta i punti validi, che spesso vengono omessi
o distorti nei libri scritti da chi ha altre idee.
Io per esempio non sono obiettivo, nei messaggi precedenti
non ho tentato di difendere la teoria di Bohm dall'accusa di
essere QFT-incompatibile, ma mi pare d'aver visto in rete
qualcuno che lo fa (non ricordo dove).
>Conosci "Filosofia della Fisica" di G. Boniolo?
No. Com'e`?
Ciao
Paolo Russo
Received on Sun Jun 10 2001 - 00:02:58 CEST
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