Re: Elettrosmog

From: Alessandro Pecci <alessandro.pecci_at_tiscalinet.it>
Date: Tue, 8 May 2001 18:31:56 +0200

> Se si tiene presente questo, guardando tutti gli studi disponibili
> e non uno solo, si trova che per praticamente tutti i tumori
> studiati non ci sono differenze tra chi abita vicino ad una
> linea dell'alta tensione e chi no. L'unica eccezione e' costituita
> dalle leucemie infantili. Pero' anche per queste il numero totale
> di casi prevedibili in Italia si e' ridotto di molto (circa di un
> fattore 10) con l'aumentare della sensibilita' degli studi. Il
> massimo numero compatibile con gli studi piu' recenti e' di circa
> 2 casi l'anno.

Si, concordo pienamente, non volevo assolutamente sostenere che tutti gli
studi siano attendibili. Anche perch� fare un'analisi statistica di tale
genere � davvero difficile.

>
> > Dimostrati anche dal punto di vista scientifico sono invece tutta una
serie
> > di effetti non cancerogeni che riguardano il sistema nervoso
(innalzamento
> > della temperatura, mal di testa, insonnia, etc etc).
>
> Occorre anche qui fare un po' di attenzione. Aumenti di temperatura si
> verificano per esposizione ad onde radio, non a campi a bassa
> frequenza
> (almeno, non prima di friggerti per le correnti indotte). Ai livelli
> di esposizione consentiti dalle norme internazionali (3-5 W/m2) il
> riscaldamento non esiste. I telefonini (soprattutto i vecchi TACS,
> i GSM molto meno) possono provocare un riscaldamento dei tessuti
> superficiali della testa (incluso un cm di cervello) di anche un
> decimo di grado.

Mi ricordo un articolo molto interessante riguardo ad una simulazione
dell'innalzamento della temperatura di una testa del famoso "average man" in
cui sembrava evidente come in prossimit� di fonti radio di tale tipo
l'innalzamento di temperatura sia molto significativo. Cosa poi comporti dal
punto di vista chimico e biologico non so.

>
> Altri effetti di tipo neurologico non sono dimostrati, e risulta
> molto difficle farlo. E' ad esempio comprensibilissimo, nel clima
> allarmistico attuale, che uno che viva vicino ad un traliccio soffra
> di insonnia.
> Inoltre una fetta considerevole di popolazione soffre
> naturalmente di questi disturbi,
> spesso in modo intermittente, e l'eventualita' che ti cominci un
> periodo di insonnia in corrispondenza dell'andare ad abitare sotto
> un ripetitore e' alta anche per semplice caso.

Si, � una considerazione che mi trova d'accordo! :)

Per� mi rendo conto di quale possa essere la difficolt� di ricostruire per
le radiazioni non ionizzanti una catena fisico/chimico/biologica (ovvero
effetti acuti e tardivi) simile a quella oramai arcinota per le radiazioni
ionizzanti. Quindi mi riservo un dubbio di fondo... essere un p� scettici
non fa male, no?

ciao, alessandro
Received on Tue May 08 2001 - 18:31:56 CEST

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