(unknown charset) Re: Corsi annuali vs. semestrali

From: (unknown charset) Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it>
Date: Tue, 06 Mar 2001 11:22:47 +0100

Alberto d'Onofrio ha scritto:
> PRemessa: il mio e' un discorso generale. oramai sono vecchio
> (33 anni), e conosco un po' il mondo universitario della ns patria,
> da milano a messina, da pisa a roma, da napoli a urbino
> (non per esser stato iscritto a tutte quelle univ. ;)) )
Premesso che vorrei essere io vecchio come te, hai messo tanta di quella
carne al fuoco, che non rispondero' su tutto, ma solo su alcuni punti
particolari.

> In certi corsi si fanno pochissimi esercizi. Spesso le esercitazioni sono
> affidate ad assistenti che debbono il posto piu' ad altisonanti cognomi che
> ad effettive capacita' (di ricerca o didattiche). Non che tra i prof. non ci
> sia il medesimo problema...
Io non passo nel mio ambiente per un difensore della categoria (o
corporazione se preferisci), tutt'altro. Pero' quando sento discorsi
come questo (sono frequentissimi sulla stampa) non posso fare a meno di
protestare.
Non e' giusto e non conviene a nessuno fare di ogni erba un fascio.
Dato che sono abbastanza vecchio (per davvero, non come te :) ) ho visto
molte cose, e credo di poter onestamente dire che l'ambiente dei fisici
e' tra i meno affetti dalle pecche che citi. Piu' in generale, ne e'
piu' immune la Facolta' di Scienze MFN. (Nota bene che ho detto faccio
un discorso relativo: non sto dicendo che qui tutti siano puri e
belli...)
La ragione mi pare ovvia: e' un ambiente nel quale gli interessi
economici sono di poco peso rispetto alla ricerca. Cosa che vale meno
per Ingegneria, ancor meno per Giurisprudenza, Medicina, Economia (tanto
per non far nomi).
Sarebbe bene, mi pare, non mettere tutti in un mucchio. Ripeto che
sarebbe interesse comune, per mostrare a chi e' estraneo all'ambiente
che certe degenerazioni hanno cause precise, ed e' quelle che occorre
combattere.
E servirebbe anche a far capire che di qualcuno ci si puo' fidare di
piu', di altri di meno...
Mentre il qualunquismo alla fine serve proprio gli interessi di quelli
che preferiscono nascondersi nella famosa notte dove tutte le vacche
sono nere...

> A volte c'e' perfino il problema dei testi:
> ...
Anche questo problema, a Medicina ad es. e' assai peggiore: chiedi a chi
ne sa qualcosa...
Comunque qui siamo nelle pecche "minori", nel senso che si possono anche
combattere, per es. sollevando il problema nelle dovute sedi, come
commissioni didattiche, consigli di corso di laurea, ecc.
Non dico che si possano ottenere miracoli, ma gli studenti tendono a
essere un po' troppo pecoroni...

> C'e' anche il fatto da non trascurare che valentissimi ricercatori sono a
> volte pessimi docenti, non solo perche' negati per la didattica (vedi dopo),
> ma anche e soprattutto perche' pretendono troppo dagli studenti (talvolta
> piu' di quanto essi "davano" in sede di esame ai loro tempi): se tutti
> devono essere preparati professionalmente, non tutti dovranno poi fare il
> ricercatore a princeton!
In quello che dici c'e' del vero, ma credo che il problem centrale sia
un altro.
Il meccanismo di selezione e promozione del personale universitario non
tiene assolutamnte nessun conto delle doti e dell'impegno didattico.
Anzi, questo e' spesso controproducente, perche' se tu t'impegni di piu'
per gli studenti avrai meno tempo per la ricerca, quindi meno
pubblicazioni, ecc.
Pero' esiste il rovescio della medaglia, e il problema non e' facile.
Comunque in Italia su questo si abusa.
Tra l'altro, siete male informati: il concorso a cattedra non prevede
nessuna lezione.

> non so sullo specifico cdl, ma so che ne esistono alcuni di tipo generale.
Certo, sappiamo tutti che si laureano circa 1/3 degli studenti che
s'iscrivono.
La recente riforma ha tenuto conto di questo, attribuendo ai corsi di
laurea una responsabilita', che potrebbe portare a perdita di fondi e di
posti in caso di risultati didattici insoddisfacenti.
C'e' solo un piccolo problema: se la valutazione didattica si fa in base
alla percentuale di studenti laureati, e non su quello che sanno, e'
facile capire come andra' a finire. Tanto facile che mi esimo dal
dirlo...

> e' piovuta, invece, proprio dal parlamento, che e' pieno zeppo di prof.
> universitari.. e che sono stati capaci, 20 anni orsono, di sfornare la
> peggior legge sul phd del mondo
Siamo da capo: prof. universitari in Parlamento. Quali? Ci sono forse
fisici? matematici? biologi?
Non sono in gran parte giuristi (si fa per dire, vista la qualita' anche
tecnica della legislazione...) ed economisti? E qualche medico...
-- 
Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
Received on Tue Mar 06 2001 - 11:22:47 CET

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