(unknown charset) Re: Un dubbio sul Big Bang

From: (unknown charset) Arnaldo <aldoweb_at_supereva.it>
Date: Wed, 20 Dec 2000 00:08:02 GMT

Alberto Carboni Wrote:
>oK, diciamolo chiaro e tondo, non ho capito assolutamente nulla della
>tua teoria, al limite posso aver intuito qualche passaggio, ma per non
>fraintenderla ti devo chiedere un ulteriore spiegazio, hai voluto la
>bicicletta? pedala :-) scherzo. Cmq cerca di evitare paroloni tipo
>differenziali e spiegalo nel modo pi� esplicito che riesci a trovare.
>Ciao; Alberto

Non � mica facile, per spiegarti tutta la "teoria" dovrei incontrarti
di persona e parlarti per qualche ora, cos� da poter iteragire veloce-
mente con i tuoi dubbi che non conosco, ma provo a spiegare meglio
alcuni punti.
Il fatto che, se l'universo si stesse espandendo, ogni righello dovreb-
be allungarsi mi sembra una conseguenza ovvia dell'attuale modello del
Big Bang. Infatti il Big Bang non � l'esplosione di una stella che
scaglia energia e particelle nello spazio. Il Big Bang � l'origine
stessa di tutto, prima di esso non sarebbe esistito n� lo spazio n�
il tempo. Esso si starebbe espandendo ancora oggi, ci� presuppone che
l'universo sia una specie di ipersfera in espansione oltre i cui limiti
esterni non esiste spazio n� tempo. In un siffatto costrutto, se ridu-
ci di una dimensione e fai il classico e brutto esempio del palloncino
che si gonfia e immagini due punti sulla sua superfice, per quanto vi-
cini essi siano, la loro distanza aumenterebbe con l'aumentare del
volume del palloncino. Come ogni regolo 2d sulla superfice del pallon-
cino 3d si allungherebbe, cos� dovrebbe accadere per ogni regolo 3d
nello spazio/tempo 4d e quindi per ogni regolo in qualsiasi punto del
cosmo.
Cosa intendo per differenziale di curvatura? Prendiamo un pianeta con
il suo campo gravitazionale, vicino ad esso la gravit� � molto forte,
allontanandosi decresce con il quadrato della distanza, visto che la
gravit� �, secondo la relativit�, la curvatura dello spazio/tempo, lo
spazio/tempo dal pianeta verso l'esterno � un esempio di differenziale
o se vuoi di gradiente di curvatura. Se infatti disegnassi una sezione
del pianeta, e le linee di curvatura spazio/temporale intorno ad esso,
vedresti che il raggio di curvatura di queste linee decresce allonta-
nandosi dal pianeta.
Bene, la mia "teoria" � che il redshift (lo spostamento verso frequen-
ze pi� basse della luce proveniente dalle stelle che sarebbe spiegato
dall'espandersi dell'universo) possa essere spiegato immaginando un
universo non in espansione dove vi �, per sua geometria intrinseca,
un gradiente di curvatura. Qui ho cercato di far capire cosa intendo
per "geometria intrinseca" facendo l'esempio delle sfere una dentro
l'altra, dove la sfera pi� � grande, meno � curva. Prova a visualiz-
zare questo esempio con sfere che vanno dalle dimensioni atomiche
alle dimensioni cosmiche, ora togli le sfere, dove erano le sfere
avresti le linee di curvatura dello spazio/tempo, il "gradiente di
curvatura".
Cosa succederebbe? Vi sarebbe una forza espansiva da ogni punto infi-
nitesimo (pi� piccolo di un atomo) verso l'infinitamente grande (il
cosmo) lungo la dimensione temporale (stiamo parlando di ipersfere)
che per� non sarebbe "uguale" dalle dimensioni atomiche al cosmo ma
varierebbe col fattore di scala, l'incontrario di quello che succe-
deva per il pianeta. Questa "forza" spiegherebbe non solo il citato
redshift, visto che la luce arrivando dalle stelle verso di noi, tro-
verebbe un gradiente di curvatura opposto al suo moto, ma anche per-
ch� tutti i fenomeni sono espansivi quindi perch� esiste l'entropia,
e visto che � proprio l'entropia la causa che ci f� muovere lungo la
dimensione temporale, anche la freccia del tempo.
Riassumendo, dato un osservatore in qualunque punto del cosmo, nel
suo immediato intorno questa forza sarebbe osservabile negli effetti
espansivi statistici dell'agitazione molecolare e dei fenomeni diffu-
sivi. Allontanandosi da lui diventerebbe sempre pi� forte sino ad evi-
tare il colasso gravitazionale della galassie e degli ammassi di
galassie. Eh gi�, perche un universo "statico" diversamente colasse-
rebbe inevitabilmente, cos� invece diventa un mirabile equilibrio fra
forze gravitazionali e forze espansive. Lo so che non sono il primo a
ipotizzare una "costante cosmologica" ma, se riflettete bene, vedete
che la differenza importante � appunto che la mia non � "costante"
ma "variabile cosmologica".
Formalizzare questa teoria non dovrebbe essere difficile, in quanto,
per quanto ho spiegato, non � altro che un campo "antigravitazionale",
quindi trattabile con la RG.
Spero di essere stato pi� chiaro. Altri effetti "potentissimi" scatu-
riscono da questo principio, ma, come avevo detto, prima di espormi
al massacro gradirei una bella critica "spietata" da un esperto, su
basi fisiche, tipo "se ci fosse succederebbe....", "contraddice...",
ecc.. ecc.., esperto che ringrazio in anticipo.

Ciao a tutti e buon Natale.
Received on Wed Dec 20 2000 - 01:08:02 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:52 CEST