Molto tempo f�, avevo realizzato un blog, in cui scrissi queste mie
riflessioni:
La scoperta che le galassie si muovono, nel 1929, con Hubble, ha dato
origine alla teoria del Big Bang, una teoria carica di varie
stranezze. La teoria del Big Bang � nata quando Hubble ha scoperto il
moto delle galassie, esaminando lo spettro luminoso della luce
proveniente da esse, che a seguito di un effetto Doppler, detto
redshift, dimostrava chiaramente che esse si muovono. Io penso che si
trascuri di considerare il fotone come particella, eppure come nel gi�
citato esperimento di Eddington del 1919, gli scienziati odierni la
considerano suscettibile alla forza di gravit�, il che ne dovrebbe
stirare la frequenza d'onda.
I fotoni sembrano suscettibili alla forza di gravit� come dimostrato
dal fenomeno delle lenti gravitazionali (cio� una stella � capace di
deviare il percorso di un raggio luminoso emesso dalle stelle
retrostanti fino a farle apparire in una posizione diversa da quella
osservata senza la stella stessa). Questo comunque mette in evidenza
che il comportamento del fotone � simile alle altre particelle. E
quindi che anche i fotoni hanno una durata massima di vita, che
potrebbe essere di circa 15 miliardi di anni, cosicch� non � possibile
osservare una stella che si trovi ad una distanza maggiore di 15
miliardi di anni luce. Se i fotoni avessero vita eterna, essendo
l'Universo infinito, il cielo ci apparirebbe sempre e interamente
illuminato.
Se il Cosmo avesse avuto origine da un Big Bang, la materia (e nemmeno
le galassie) dovrebbe trovarsi distribuita sulla superficie di una
sfera, uniformemente, o comunque all'interno di una sfera, e noi,
guardando la volta celeste, dovremmo notarle o lungo una striscia
nello spazio come nel primo caso, o fino ad un certo orizzonte, e non
vedere nulla al di sotto (nel primo caso) e n� nulla al di sopra di
essa. Qualcuno forse obietterebbe affermando che la luce essendo
intrappolata dalla gravit� del Cosmo, verrebbe catturata e costretta a
tornare indietro, ma in tal caso noteremmo le galassie muoversi verso
la nostra. Le galassie appaiono invece distribuite caoticamente, e gi�
il fatto che si muovano senza alcun ordine (alcune sono addirittura il
risultato di uno scontro), f� pensare che non vadano in alcuna
direzione comune e non siano influenzate da alcun campo
gravitazionale, e che non si allontanino uniformemente da alcun punto
comune.
Se fosse vero che l'Universo � in espansione, e che quindi si
allontanano tutte l'una dall'altra e quindi anche dalla nostra, la
radiazione luminosa emessa avrebbe redshift esclusivamente rosso,
tranne per quelle galassie lungo la linea che ci congiunge al punto di
provenienza, che ci apparirebbero blu, ammesso che ci siano galassie
rimaste indietro. Le galassie sono in uno stato di caos, e non pu�
essere diversamente, perch� sono i corpi celesti pi� grandi possibili,
nessun corpo celeste pu� modificare il loro movimento, intrappolandolo
in orbite gravitazionale pi� ampie, non potendo esistere corpi celesti
pi� grandi o densi, poich� c'� un limite, cio� l'impossibilit� per la
materia di viaggiare a velocit� superiori a quella della luce. Se le
galassie fossero spinte dall'esplosione del Big Bang, e in espansione
come mai si sono formate le galassie e le stelle, di cui molte hanno
miliardi di anni, finanche 15 miliardi di anni, e sono addirittura
morte per dare origine a stelle di neutroni, buchi neri, o supernove?
L'addensamento che ha causato la formazione delle stelle avrebbe
necessariamente fermato il processo di espansione. E' inoltre
necessario affermare che il Cosmo non solo � in espansione ma anche in
contrazione, altrimenti non si sarebbero formate le stelle, perch� la
formazione di una stella deriva da un processo di addensamento della
materia, e il Cosmo sarebbe una nube di particelle elementari! Come
spiegare la presenza sulla volte celeste in posizioni diametralmente
opposte, di galassie di et� uguale a 15 miliardi di anni: quale
distanza le separa tra di loro? E' perci� evidente che l'Universo non
� nato 15 miliardi di anni f�. Questo � solo il massimo limite a cui
pu� arrivare il nostro sguardo.
Perch� si pensa che l'Universo abbia avuto un'origine quando nel
contempo sappiamo che � infinito, e quindi senza origine!Si sono
potute osservare almeno 10 miliardi di galassie, ognuna delle quali �
costituita da miliardi di stelle: come mai si pensa che la loro
materia, in un istante del passato, potesse essere addensata in un
solo infinitesimo punto che si dovrebbe quindi pensare nullo e quindi
inesistente? e da cosa pu� essere innescata l'esplosione di un corpo
unico, quale l'Universo come viene teorizzato, senza l'intervento di
una causa esterna? A me sembra ovvio dedurre che se non ci sono forze
esterne, pu� solo esplodere o implodere!
L'Universo avrebbe dovuto nascere da un unico corpo celeste, cio�
tutta la materia concentrata in un punto, nella pi� piccola particella
atomica, il che significa avere la strana convinzione che la materia
infinitamente addensabile, cio� ritenere possibile che non via sia
limite alla possibilit� di concentrazione della materia, e quindi alla
infinitesimit� delle particelle atomiche, quando abbiamo identificato
nei quark le particelle atomiche pi� piccole. E se anche fosse vero
che possono esistere corpi densissimi, si dovrebbe conseguentemente
pensare che la materia nell'Universo viene lentamente ordinata lungo
orbite gravitazionali sempre pi� grandi, cio� che le galassie ruotino
attorno a corpi pi� grandi, i quali a loro volta ruotano altri corpi
pi� densi e cos� via, quando vediamo non essere cos�.
Affermeremmo inoltre che se l'Universo ha avuto origine da un Big
Bang, � esplosa una particella che � la pi� piccola dell'atomo, e
anche in tal caso affermeremmo che non � l'unica, cio� che l'Universo
non ha avuto origine da una sola particella. L'Universo non pu� essere
finito. Se l'Universo avesse un limite, oltre quel limite dovremmo
pensare che ne esiste un altro. L'Universo � infinito o � finito?
Secondo me dipende dai punti di vista, cio� � da ritenere infinito se
lo si esamina nella sua forma tridimensionale, mentre � finito se
osservato nella sua forma quadrimensionale.
Ma a questo punto ci chiederemmo: esistono dimensioni superiori? No,
poich� la quarta dimensione deve essere intesa come il limite oltre il
quale un mondo tridimensionale pu� solo trasformarsi, ma senza poter
esistere col precedente, il che � come dire che non potendo esistere
mondi tridimensionali contemporanei, ancor meno possono esistere mondi
quadrimensionali contemporanei.
D'altronde se il tempo � l'ultima dimensione fisica dello spazio, il
Cosmo o dovremmo concepirlo immutabile, cio� tutto ci� che � passato o
futuro � anche presente, cio� esisterebbero infinite dimensioni
tridimensionali parallele (e sarebbe possibile saltare nel proprio
passato cambiando la storia, cancellando la possibilit� di nascere, o
andare nel futuro per ritornare con invenzioni scientifiche che
nessuno inventer� pi� ) oppure possiamo concepire la quarta dimensione
solo come limite e momento di transizione, in cui il passato pu�
diventare presente, senza ritornare passato, e il presente diventare
futuro, ma nessuno di questi di tre mondi pu� coesistere con l'altro,
cio� � possibile solo fermare il tempo, cio� allontanarsi dalla
superficie spaziale del tempo, perch� indifferente alla gravit�, ed in
tal modo compiere anche viaggi interstellari superveloci, oltre che
ritrovarsi nel futuro. La nostra prospettiva dell'Universo cambia a
seconda della velocit� con cui possiamo viaggiare in esso. Noi vediamo
l'Universo come fosse tridimensionale e lo osserviamo come fosse
infinito, perch� non possiamo vederlo nel suo insieme, e quindi cosa
c'�. Ma oltre pu� solo esserci il nulla, quindi non possiamo
separarcene perch� saremmo fatti di nulla, cio� non potremmo
esistere.
I buchi neri non esistono, non sono mai stati neanche osservati e
nemmeno la loro possibile influenza, quale per esempio la graduale
scomparsa di alcune stelle in una qualche regione della volta celeste,
oppure molte galassie mostrerebbero un movimento di fuga nella loro
direzione, e se i buchi neri ruotassero a loro volta, le galassie
apparirebbero disporsi lungo un solo piano orbitale I buchi neri sono
stati teorizzati quando si � capito che la gravit� pu� convergere
anche la radiazione luminosa, ma partendo forse dall'erroneo
presupposto che le stelle o la gravit�, spuntino dal nulla.
Il processo da cui ha origine una stella (e la sua forza
gravitazionale) � un processo di graduale addensamento, e pu� formare
anche stelle di massa enorme, ma anche superando le dimensioni
calcolate da Candrasekar, la materia ha sempre una possibilit�
alternativa di fuga, come nel caso delle supernove, in cui infatti,
raggiunto il massimo limite di addensamento esplodono, o come nel caso
delle pulsar e delle quasar, costituite da un disco che ruotando a
velocit� altissime, cattura e converge la materia in un buco nero,
disintegrandola, ricomponendola e rigettandola in un unico grande
flusso ortogonale. Ma rimane un fenomeno visibile!! E' invece
inconcepibile un buco nero che disintegri la materia senza rigettarla
da qualche altra parte senza che questo fenomeno sia visibile!
Se fosse possibile, si dovrebbe concludere non solo che l'Universo
(che � infinito) pu� convergere nella pi� piccola particella atomica,
ma che esso � tale, che questo processo � in corso ( e non si nota ) e
che � gi� avvenuto, anche considerata l'et� dell'Universo (15 miliardi
di anni). In questo lungo periodo dovrebbe comunque essersi formato
almeno un buco nero, cos� come � attualmente concepito, e che � in
fase di ingrandimento progressivo, e che capace di inghiottire anche
altri buchi neri, che sia ubicato al centro del Cosmo, e tutte le
galassie dovrebbe muoversi verso la sua direzione, o comunque dovrebbe
essere sufficientemente grande da poterlo notare.
Non possiamo considerare i buchi neri come un vortice che ingoia
illimitatamente materia in diventerebbe presto infinito, determinando
la scomparsa del nostro Universo o rimanendo in equilibrio con un
altro, smetterebbe di ingoiare materia.
Received on Wed Aug 11 2010 - 05:38:23 CEST
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