Re: Paradosso dei gemelli

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/08/01

Angelo Dinelli wrote:

> Valter Moretti ha scritto nel messaggio <39819B5F.383289AF_at_science.unitn.it>...
>
> |Perche' non ti leggi l'ottimo libro scritto in collaborazione
> |tra filosofi e fisici: Filosofia della Fisica, di G. Boniolo,
> |Mondadori. E' veramente ottimo e vedrai che di antinomie
> |nella relativita' non ce ne sono. Ci sono altri problemi
> |per conciliare la nostra idea psicologica del tempo e del
> |divenire...
>
> Non ci sono solo problemi psicologici.
> Ci sono problemi logici, irrisolvibili.
> Ti riporto un caso che ho scritto poco fa in un altro post:
>

Ciao, senti, non ho detto "problemi psicologici" e mi riferivo a
qualcosa di molto preciso che ricade sotto "filosofia" non
"psicologia" : basta che consideri i capitoli
del libro che ho citato sopra riguardo al tempo... e guarda che
sono stati scritti da filosofi e fisici "con le palle"...


Riguardo ai problemi di logica "irrisolvibili" scusa ma
fammi capire, ritieni che *per te* siano irrisolvibili o l
o siano intrinsecamente?
Nel secondo caso, che e' quello che traspare dal *tono* di
alcuni dei tuoi messaggi, per piacere, abbi un po' di umilta' che e'
la base della comprensione delle cose difficili: ma davvero
credi che chi si occupi di queste cose, chi faccia ricerca in fisica
teorica sia cosi' sprovveduto da considerare teorie ligicamente
inconsistenti? Non scherziamo!

I tuoi problemi di comprensione sono dovuti al fatto che
tu dai alle parole che si usano in relativita' un significato
che si trova nell'uso comune, mentre se tu considerassi
 un libro vero di relativita', come ti ho gia' suggerito,
per studiarne li fondamenti vedresti che attribuendo il
giusto significato alle parole i tuoi problemi logici irrisolvibili
si risolvono.


>
> Se io prendo un contatore di luce, con un orologio connesso,
> e poi prendo due sorgenti di luce e le metto a grande distanza
> l'una dall'altra, l'una di fronte all'altra, in modo che i due
> raggi viaggino l'uno in direzione dell'altro,
> e collego queste due sorgenti a un punto centrale, con un cavo,
> in modo da essere sicuro che dal centro mando un impulso luminoso
> che uscira' da A e B in modo perfettamente contemporaneo,
> avr� un sistema "oggettivo" (non soggettivo, non umano)
> in grado di calcolare quello che ci interessa.
> Il contatore lo facciamo muovere verso la sorgente A,
> e quindi lo facciamo allontanare dalla sorgente B.
> Ammettiamo che l'avvicinamento ad A avvenga a 100000Km/s.
> A questa velocit� ci dovrebbe essere un sensibile rallentamento
> dell'orologio in direzione di A:
>
> MA COME FA LO STESSO UNICO OROLOGIO
> A ANDARE CONTEMPORANEAMENTE A DUE VELOCITA' DIVERSE?
>

Perche' dovrebbe andare a due velocita' diverse? Di cosa stai parlando?






>
> Come fa?
> Qui si parla di impossibilit� reale e completa.
> Come fa un orologio ad andare contemporaneamente a due diverse velocit�?
>
>
> Purtroppo la terra non � un sistema inerziale.
> La terra si muove intorno a se' stessa, intorno al sole,
> e lo fa a velocit� non costante.

>
> Quindi il gemello a terra non � e non rimane in un sistema inerziale.
> Subisce continuamente accelerazione e decelerazioni.

Certo, ma le formule della relativita'
si possono applicare anche a casi "spuri" dove nessuno dei due
sistemi di riferimento e' inerziale ma uno ha un'accelerazione
piu' piccola (il gemello sulla terra) e un piu' grande (il gemello
che ruota intorno alla terra) rispetto ad un sistema inerziale e
 la relativita' permetta di confrontare anche questi due casi.
Se fai i conti vedi che il gemello "piu' inerziale" alla fine
e' piu' giovane di quello meno. Addirittura si possono fare
i conti tenendo conto anche del campo gravitazionale
della terra e se vuoi anche di quello del sole...



>
> Comunque lasciamo perdere questo paradosso dei gemelli,
> tanto � solo un corollario.
> Il problema sta nel rallentamento degli orologi
> in base alla diversa velocit�.
> Ma appunto, se io ho un orologio che mi da' sempre
> la luce a 300000Km/s, comunque mi muova, come potr�
> sapere come mi muovo?

Infatti non lo sai, e questo lo ha gia' detto, in una versione
piu' classica (senza considerare la velocita' della luce ma solo
la meccanica), Galileo nel sul "Dialogo" e' il principio
di relativita'. Scusa, ma questa e' "Fisica 0", nemmeno relativita'.
Se hai dubbi di questo genere come puoi pensare di affrontare le
sottigliezze della relativita'?



>
> Se io potessi calcolare diverse velocit� della luce
> allora quella SAREBBE IL SISTEMA DI RIFERIMENTO.
> Conto 200000... allora vuol dire che mi muovo verso la luce a 100000.
> Conto 50000... allora vuol dire che mi muovo verso la luce a 250000.
>

Scusa ma non capisco nulla di quello che dici.


> Ma con un orologio che cambia velocit�,

Gli orologi ideali della relativita' NON cambiano
velocita' MAI: se prendi due orologi ideali di due osservatori
differenti e li metti a confronto *in quiete* vedrai che la
velocita' degli orologi e' la stessa (anche se non saranno
in generale sincronizzati se lo erano inizialmente).



> e mi porta sempre
> a contare 300000 non potr� mai sapere a quanto mi muovo
> rispetto a quella sorgente luminosa.
>
> Scusa, ma non mi ci raccapezzo proprio.
> Mi manca sempre qualche termine logico
> per poter mettere tutto a posto.
>

Ti mancano le definizioni di base della relativita'.
Pero' io non ho tempo qui sopra per esporre la
relativita'. Se ne vuoi sapere di piu' l'unica cosa
che posso dirti e' di studiare o almeno leggere le
parti fondazionali di relativita' del libro
di G. Boniolo che ti ho indicato. Quando avrai imparato
i primi rudimenti se ne potra' discutere.

Ciao, Valter




>
> Ciao... Angelo Dinelli
Received on Tue Aug 01 2000 - 00:00:00 CEST

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