Teorica cinetica e pressione come media nel tempo

From: Davide <dvdelia_at_gmail.com>
Date: Wed, 26 Oct 2022 04:42:14 -0700 (PDT)

Buongiorno a tutti. Sono un insegnante delle superiori laureato in fisica. Ripasso l'espressione della pressione nella teoria cinetica dei gas perché tra qualche giorno devo affrontarla in classe con gli studenti del liceo scientifico.

Il dubbio è già stato posto una quindicina di anni fa
(https://groups.google.com/u/1/g/it.scienza.fisica/c/s9DT8mMN0ME/m/g42Pvniv1VMJ)



Si tratta di capire come mai per la singola molecola che urta contro la parete del contenitore cubico si considera una variazione della quantità di moto nell'intervallo di tempo 2L/v (che è il tempo tra due urti successivi supponendo che il contenitore cubico abbia lato L e la molecola si muova perpendicolarmente ad una faccia del cubo con velocità v) e non in un intervallo di tempo pari alla durata dell'urto.






Non riesco a convincermi fino in fondo delle risposte. Non che io le ritenga sbagliate, ma non riesco a capirle fino in fondo. Il punto per me è quale sia la ratio di fare una media temporale. Il passaggio dal micro al macro è reso possibile grazie alla descrizione statistica, ma cosa giustifica il passaggio ad un valor medio nel tempo? La stima della forza media tramite media temporale del valore della forza mi sembra una cosa diversa rispetto alla stima di una "forza media" esercitata dalle N particelle sulla parete, calcolata dividendo per N. Nella mia testa la linea di pensiero sarebbe qualcosa tipo: valuto la pressione esercitata dalla singola molecola come DQ/Dt (DT= durata del singolo urto) e poi estendo a N facendo la media.

Ammesso che io sia riuscito a spiegare i miei dubbi, chiedo a chi sa se riesce a capire cos'è che non torna o che evidentemente non comprendo.

Grazie e buona giornata

Davide D'Elia
Received on Wed Oct 26 2022 - 13:42:14 CEST

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