Senza offesa per nessuno e senza spirito polemico, ci tengo ad esporre
alcuni punti che mi sembrano oscuri dalle risposte che ti sono state date.
Serra ha ben chiarito la questione. La preferenza in Hi.Fi dell'uso dei tubi
� dovuto alla riproduzione di armoniche pari; i transistor, eccezion fatta
per i MOSFET di potenza, riproducono invece in maniera sensibile anche
armoniche dispari.
> Si, e' vero. Ovviamente mi riferisco a chi ha soldi da spendere e si
> consideri un audiofilo purista visto il costo degli ampli a valvole :-)
> Il motivo per cui alcuni preferiscono le valvole e' che queste oltre ad
> amplificare una certa nota, poniamo il LA fondamentale (440 Hz)
> amplificano anche il LA delle altre ottave (precisamente le armoniche
> pari).
> Il transistor invece quelle dispari percio' in uscita invece del LA
> fondamentale unito ai LA delle altre ottave (come nell' amplificazione a
> valvole) ti ritrovi con un LA fondamentale piu' tutta una serie di "note
> disaccordate" che rendono il suono meno bello.
> Questo fa si che il suono dell' ampli a valvole sia definito dagli
> appassionati piu "caldo" e "ovattato" rispetto a quello degli ampli a
> transistor che per contrapposizione e' "freddo e metallico". Chiaramente
> queste definizioni sono soggettive riscontrabili da orecchi allenati.
> Per ovviare a questo inconveniente negli amplificatori a transistor la
> distorsione viene ridotta a valori minimi (cosi' da eliminare di fatto
> tutte le armoniche spurie) mentre in quelli a valvole (visto che le
> armoniche di frequenza pari amplificate contribuiscono ad un suono piu'
> "corposo" ) la distorsione viene lasciata tranquillamente a valori del
> 2%.
>
Aggiungo che i tubi sono decisamente pi� lineari di un BJT (esponenziale) o
di un FET (quadratico) e ci�, per l'audio lineare (escludo quindi ampli in
classe D, cio� a commutazione, in cui la caratteristica � estremamente non
lineare) � eccezionale.
Serra poi dice:
Mmh dovrei andare a rivedere qualcosa comunque la differenza principale
e' che la valvola amplifica in tensione, il transistor in corrente.
Non � vero: anche i FET sono pilotati in tensione. Ma questa � pi� una
disquisizione accademica, pi� che altro.
Non sono d'accordo con Polo che dice:
"Differenze: concettualmente nessuna: anche gli schemi di base degli
amplificatori sono
molto simili (non considerando la circuiteria ausiliaria per far lavorare
transitor e valvole nel modo corretto)."
Le differenze ci sono eccome. Che si possano trovare circuiti "simili" ma
non di pi�, non significa che vi siano differenze concettuali. Ad esempio,
nel diodo a vuoto vi sono due correnti (come dice lo stesso nome diodo=due
vie): una per scaldare il filamento e l'altre propria dell'effetto diodo. Un
diodo a semiconduttore, anche se non rigorosamente, ha solo una corrente,
che � quella dell'effetto diodo.
P.S.: se vi interessa l'audio, a breve sar� disponibile in linea il sito del
gruppo studenti dell'AES (Audio Engineering Society) Italiana.Qui troverete
link e programmi per l'audio da scaricare. Se vi interessa potete visitare
intanto quello dell'aes americana www.aes.org
A presto vi faremo sapere qualcosa. Se avete interesse eventualmente a
partecipare attivamente scrivetemi a fabio.cagnetti_at_tin.it oppure all'altro
responsabile del gruppo studenti stboss_at_tin.it
Fabio Cagnetti
Received on Wed Nov 10 1999 - 00:00:00 CET
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