Re: Morte della fisica teorica??? (Tullio Regge)

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 1999/09/29

Giovanni D. wrote:
>
> Nella rubrica "L'Opinione" di Tullio Regge di "Le Scienze" di settembre
> 1999, mi sembra che si descrivano tristi sorti per il futuro della
> fisica teorica (in particolare della fisica "delle alte
> energie")...qualcuno puo' darmi la sua opinione a riguardo?
>
> Grazie
> Ciao
> Giovanni


 Ho letto l'editoriale e penso che l'analisi sia corretta.
 Ma penso anche che, almeno in Italia,la situazione sia conseguenza
 anche di errate (non) programmazioni passate.
 In Italia si e' assistito ad un afflusso in massa al Dottorato di
 Ricerca in particolare in fisica
 teorica (anche perche' l'esame per vincere un posto e' scritto ed
 orale, non c'e' alcuna prova pratica e cio' penalizza gli
 sperimentali), senza alcuna programmazione. Il meccanismo
 ha finito per "buttare sulla strada" al termine del
 dottorato centiania di giovani con una altissima specializzazione
 costretti a riciclarsi come meglio e' possibile.
 Entrare nel mondo accademico come fisico teorico ormai e' praticamente
 impossibile (non sto esagerando) data la penuria di posti.
 Alle industrie italiane la capacita' di fare ricerca e in particolare
 ricerca teorica non interessa per nulla e gli anni passati in ambiente
 accademico sono considerati "tempo perso".
 Nell'insegnamento nelle superiori non si entra piu'dato
 l'analogo affollamento, inoltre per insegnare nelle superiori sara'
 necessario, dopo l'imminente concorso (l'ultimo della storia),
 un titolo di specializzazione in didattica indipendente dal titolo di
 dottore di ricerca.
 A questo punto perche' uno dovrebbe intraprendere la carriera
 del fisico teorico? L'unica risposta, masochistica, e' per puro
 piacere personale.

 Quando qualcuno viene da me e mi dice "vorrei fare il fisico teorico"
 io gli dico "Meglio fare qualunque altro lavoro, ma se proprio vuoi,
 secondo me dovresti laurearti in matematica, poi, quando avrai un
 posto accademico fisso ti occuperai di fisica teorica".

 D'altra parte io credo anche che la crisi sia fisicologica
 per ragioni oggettive: al momento il numero dei fisci teorici che
 lavora nella ricerca nel mondo e' comunque elevatissimo rispetto al
 quel "pugno" di fisici teorici che nella prima meta' del secolo
 ha prodotto praticamente TUTTA la fisica teorica moderna.
 Nonostante questo i progressi nella seconda meta' del secolo sono
 stati in confronto pochissimi (con le debite notevoli eccezioni).
 C'e' anche una impossibilta' tecnica di vagliare sperimentalemnte le
 nuove proposte teoriche perche' le energie in gioco sono troppo
 elevate. In pratica la fisica teorica e' in crisi ed in un certo senso
 "e' giusto" o "fisiologico" che sia cosi'.
 
 Ciao a tutti, Valter Moretti
Received on Wed Sep 29 1999 - 00:00:00 CEST

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