Re: Onde NON monocromatiche e fotoni
Elio Fabri ha scritto:
>
> Se usi uno spettroscopio, il fotone a valle di questo andra' in una
> direzione diversa a seconda della sua frequenza.
> Pertanto se non e' monocromatico alla "nascita", avra' una certa prob.
> di andare in una direzione piuttosto che in un'altra.
> E' proprio cosi' che da moltissimo tempo si studiano le "forme" delle
> righe spettrali.
>
C'e un aspetto nella tua risposta su cui non mi ero sufficientemente
concentrato e su cui sono ritornato dopo aver letto un messaggio di
cometa_luminosa.
Quando dici "Pertanto se non e' monocromatico..." mi sembra che tu ti
riferisca al singolo fotone, e non all'onda nel suo complesso.
Quindi i fotoni di un'onda EM limitata nel tempo sono anche loro (come
l'onda nel suo complesso) non monocromatici? Cioe' alla nascita sono in
una specie di sovrapposizione di stati (scusami per l'uso forse
improprio che sto facendo dei termini), in cui gli stati sono le
frequenze previste dalla F-trasformata? E quindi "collassano" a una
frequenza ben precisa solo quando vengono osservati?
Io pensavo che ciascuno alla nascita avesse una frequenza casuale, in
accordo con la distribuzione prevista dalla F-trasformata dell'onda di
partenza, ma ben definita.
Mi rendo conto che potrebbe essere come parlare del sesso degli angeli
(visto che in fondo potrebbe non avere senso chiedersi come sono i
fotoni prima di una qualche misura/osservazione), ma la questione mi
turba nel momento in cui penso a un'onda generica come sovrapposizione
di armoniche:
- premesso che siamo tutti d'accordo che un'armonica in natura non la
possiamo vedere, mi sembra pero' ragionevole ipotizzare -dato il modello
che stiamo usando- che un'armonica sia costituita da un certo numero di
fotoni, tutti alla frequenza dell'armonica stessa;
- se io ho un certo numero (diciamo un bel numero ;-) ) di armoniche di
ampiezze opportune, e le sovrappongo, otterro' un'onda come quelle che
siamo abituati a trattare concretamente, ovvero limitata nel tempo e non
monocromatica;
- la non-monocromaticita' dell'onda ottenuta mettendo insieme le
armoniche (e quindi i rispettivi fotoni) sara' percio' espressa dalla
molteplicita' dei vari fotoni a frequenze diverse ma determinate, e non
da fotoni "in una sovrapposizione di stati"...
E non mi sembra ragionevole che la stessa cosa (ovvero la medesima onda
limitata nel tempo) possa essere espressa da due diverse
"configurazioni" di fotoni (fotoni a diverse frequenze secondo Fourier
oppure fotoni tutti uguali ma tutti in sovrapposizione di stati, sempre
secondo Fourier).
Dove sto sbagliando? :-(
Grazie e sorry
ciao
Andrea Barontini
Received on Sun Jun 06 2010 - 20:49:04 CEST
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