Re: domanda da newbie

From: R.Daneel <NOSPAMjumbo_at_tiscalinet.it>
Date: 1999/06/27

Alberto BARSELLA <ishark_at_lsh01.univ-lille1.fr> wrote in message
m3r9n1r969.fsf_at_mokulen.univ-lille1.fr...

> > non so se il moderatore ha tagliato parte del mio msg (e nel caso
gradirei
> > sapere il motivo) oppure il mio mailer ha combianto qualche "casino", ma
al
> > msg precedente manca la parte finale. Lo ripropongo nella sua interezza.
>
> Ah, ok spiega perche' finiva in modo un po' brutale....

per corretteza, non e' stata colpa del moderatore (con il quale mi sono gia'
scusato in email) ma di un prob del mio mailer

> La massa a riposo e' una caratteristica dell'oggetto. Non varia con il
> sistema di riferimento.

cioe' la massa a riposo in qualunque s.d.r. inerziale e' la stessa per la
stessa particella. ok

>
> > Il punto pero' e' un altro: la massa e' una "qualita'" (riprendendo il
> > concetto di "qualita'" proprio delle misure) della particella;
>
> La massa a riposo e' una caratteristica.

si, credo che stiamo dicendo la stessa cosa. piu' o meno il concetto
misuristico di "qualita'" e' accostabile al concetto di "caratteristica".
(in particolare mi riferisco al concetto di "qualita'" proprio della teoria
delle misure che si studia a ingegneria elettronica)

> > se una particella ha una massa molto vicina a 0 (ma non uguale a 0)
allora
> > sono d'accordo con te, nel senso che posso applicare le varie formulette
e
> > calcolarmi di conseguenza la massa equivalente ad una certa velocita',
che
> > secondo la TR risultera' maggiore;
>
> Ok. Comincio a capire il Prof. Fabri che dice che la storia del
> parlare di "massa che varia" e' una cavolata :)

emmmhhh..... cioe'?? scusami ma seguo da poco il NG, quindi non so quali
sono state le precedenti discussioni in merito. comunque posso riportarti
quella che e' la mia esperienza nel campo della fisica dei semiconduttori,
per cui, per fare un esempio molto banale, la massa equivalente di un
elettrone nel Si drogato fino a 10^16 e fino a campi dell'ordine di
10^5-10^6 V/cm (cioe' in condizione di saturazione di velocita') e' a tutti
gli effetti (elettrici, fisici, etc..) pari circa a 0.26 *m0 a 300K. Nota
che in questo caso la m0 e' stata misurata (o meglio, estrapolata), e la
legge deriva da esperienze di laboratorio.

> > se pero' una particella ha una massa proprio uguale a 0, applicando le
> > stesse regolette (che si inquadrano perfettamente nella TR, a quanto ho
> > capito) continuo ad ottenere 0, e questo contrasta col fatto
sperimentale
> > che il fotone ha una massa visto che puo' imprimere un impulso (nel
senso
> > non relativistico del termine).
>
> Ok, il punto e' questo: non e' necessario avere una massa per
> imprimere impulso. Avere un'energia e' sufficiente.

ok. perfetto. diciamo che su questo siamo d'accordo...... (vedi dopo)

> > Si dovrebbe pensare quindi che finche' il fotone viaggia a velocita' <<
c
> > (c'e' stato un recente esperimento in USA) o al limite e' fermo non ha
massa
> > (cioe' la m0 sarebbe zero) mentre quando viaggia a velocita' c ha una
massa
> > rilevabile??
>
> m_0 e' zero sempre. In tutti i casi il fotone ha un'energia e in tutti
> i casi trasporta un impulso.

......... e qui non siamo piu' d'accordo.
Voglio dire, la relazione E=mc^2 e' sempre vera, oppure e' vera solo in
alcuni casi???
Se e' sempre vera, allora la massa che appare nella relazione e' una
"qualita'" diversa dalla "qualita'" della m0?? ovvero, esistono due "tipi"
di masse, una tipica degli oggetti a riposo in un s.d.r. e una tipica degli
oggetti in movimento??
Se queste due masse sono diverse, qual e' la relazione funzionale m(v,m0)??
Se invece queste due masse sono diverse espressioni di una stessa "qualita'"
del corpo che in qualche modo e' influenzata dalla velocita', la reciproca
relazione e' esprimibile con la formuletta nota dalla TRG?? se e' cosi',
allora torniamo al punto di partenza, se m0=0 allora m(v,m0)=0.

> > Inoltre, con quale esperimento si e' verificato che il fotone ha una
massa
> > m0 pari a 0?? Si tratta di una estrapolazione derivata da altri
> > esperimenti?? Si tratta di una estrapolazione teorica??
>
> Qui non ti so rispondere senza andarmi a rivedere le cose che avevo
> studiato. Mi sembra strano che su un libro che parla di relativita'
> ristretta non ci sia un capitoletto iniziale "storico" che spiega da
> dove sono venute fuori le cose (indipendenza di c dal sistema di
> riferimento, ad esempio, che risponde alla prima parte). Io non mi
> ricordo su quale avevo studiato.....
> Se ho tempo vado a vedere, ma non garantisco nulla.

no no, il capitoletto incriminato esiste, parla naturalmente dell'esperienza
di Michelson e di tutte le conferme successive, pero' non dice nulla
riguardo la misura della m0 del fotone. Mi sono anche rivisto un paio di
testi universitari di fisica, ma nulla; come ti dicevo, io non contesto il
fatto che la velocita' della luce sia un invariante, ma il fatto che sia una
velocita' limite (su cui, se non ho preso un abbaglio colossale, si basa la
derivazione del fatto che m0=0).
Comunque ho deciso di passare le prossime vacanze di luglio studiandomi a
fondo la relativita', per cui ho gia' rintracciato un libricino della Newton
in cui e' riportata l'opera originale di Einstein. Spero la prossima volta
di poter essere piu' puntuale e preciso nelle mie affermazioni.

saluti e buone vacanze
Received on Sun Jun 27 1999 - 00:00:00 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:41 CET