Re: Paradosso dei gemelli

From: Mauro D'Uffizi <aduffiz_at_tin.it>
Date: 1999/05/28

Bruno Cocciaro ha scritto

>In chiusura concedimi una domanda di carattere prettamente personale:
>"Sei per caso uno studente di liceo?".

Lo sono stato circa 30 anni fa. Poi ho passato la vita a leggere di fisica
varia, e spesso di relativit�.

>Te lo chiedo perche', essendo io un insegnante, trovo che spesso
>i testi trattano la relativita' in maniera troppo "approssimata";
>inoltre spesso, per questioni di tempo, la materia viene svolta in classe
>in maniera ancora piu' approssimata.

Su questo non c'� alcun dubbio.

>Tutto cio' puo' far si' che, magari proprio gli studenti migliori, quelli
>che
>si rifiutano di credere alle cose perche'
>"c'e' scritto sul libro" o perche' "lo ha detto il professore", possano
>incappare in clamorosi errori, fecendosi guidare dall'intuito, senza avere
>i mezzi per riconoscerli come tali.
>Io, proprio per questo, la relativita' la salto completamente.

Probabilmente fai bene.

>Insomma, per capire bene la questione non ci si puo' basare soltanto
>su testi di liceo, sono necessari testi universitari (almeno cosi' sembra a
>me).

Ho appena finito di scrivere due risposte sullo stesso tema a Maurizio
Frigeni, e mi � sembrato di capire leggendo questo tuo post che opponi la
stessa contestazione che mi fa lui.
Cio� che i tempi di andata e di ritorno del viaggiatore, visti dal secondo
osservatore non siano uguali.
Vista la tua buona disponibilit� di insegnante, scusami se approfitto, ma
vorrei tanto che tu mi facessi capire bene il mio errore.
A lui ho appena risposto che poich� i sistemi di riferimento della Terra e
del secondo osservatore sono inerziali, anche se ci saranno differenze
notevoli nei giudizi sulle lunghezze, sul tempo e sulle velocit�, i rapporti
tra questi giudizi saranno costanti, pertanto, se per gli osservatori a
Terra il viaggio di andata dura quanto quello di ritorno, ci� deve essere
vero anche per l'osservatore in moto rettilineo uniforme rispetto alla
Terra. Cio� tempo d'andata = tempo di ritorno, anche se entrambi i tempi
possono essere decupli di quelli misurati a Terra.

Per quanto alle volte posso aver manifestato arroganza nel dichiarare le mie
idee, ti garantisco che a nessuno potrebbe far piacere pi� che a me capire
dove sbaglio, anche perch� fare il "bastian contrario" tutta la vita non �
una posizione comoda.
Anche a me piacerebbe, leggendo una rivista di fisica, poter credere in
tutte le fantastiche teorie che vi si raccontano.
E' stato proprio il mancato chiarimento di questo paradosso ad impedirmi di
guardare la fisica senza sospetto.
Purtroppo io ero uno di quegli studenti che come dici tu, non sono disposti
ad accettare nulla senza prima averlo capito fino in fondo, e purtroppo non
ho incontrato nella mia vita n� insegnanti, n� libri che riuscissero a
chiarire i miei dubbi.

conto sulla tua disponibilit�,

Ciao, Mauro.
Received on Fri May 28 1999 - 00:00:00 CEST

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