Andrea Spallanzani wrote:
>
> > Si tratta di un Gedankenexperiment (esperimento ideale)
> > per mostrare che l'ipotesi "un orologio in moto rispetto all'etere con
> > velocita' v
> > rallenta diun fattore gamma=sqrt(1-v^2/c^2)" non porta agli stessi
> > risultati della
> > RR (o della teoria completa di Lorentz), e che le differenze nei risultati
> > sono dello stesso ordine del risultato stesso. [...]
>
> Ciao Enrico, io ero in verita' interessato piu' agli esperimenti *reali*
> che non a un Gedankenexperiment; comunque potresti per cortesia citare i
> dettagli di codesto esperimento ideale
Un Gedankenexperiment non si sostituisce ad un esperimento reale
(anche se qualche volta puo' essere anche eseguito: vedi l'esp. delle
due fenditure), ma e' uno strumento per chiarire la logica e le
conseguenze, ed eventuali antinomie e paradossi, di una teoria. Nel
caso in questione l'ho inventato per mostrare che l'ipotesi
"contrazione spaziale + dilatazione temporale" non conduce allo
stesso risultato della teoria di Poincare'-Lorentz/Einstein. Dopo di
che devi fare riferimento agli esp. reali che confermano le seconde
e vedi che non confermano la prima (ma questo immagino che tu lo
sapessi gia'). Quanto alla descrizione del Ged.exp. non so che dire
di piu': da quello che ho scritto dovresti avere tutte le info che
ti servono.
> nonche' i dettagli di un esperimento
> reale che conferma la RR ma non la teoria di Lorentz?
Vedi in fondo.
> > Logicamente assurdo, no. Ma qualunque teoria internamente consistente
> >puo' essere resa compatibile con i dati sperimentali aggiungendo un
> >numero sufficiente di ipotesi ad hoc: quando questo numero diventa
> >troppo grande, si perde la possibilita' del confronto con gli
> >esperimenti
> >e si esce dunque dall' ambito scientifico per entrare nella metafisica.
>
> Questo non e' un male (secondo me), perche' sotto sotto un po' di
> metafisica c'e' sempre, anche nell'attuale paradigma.
>
> >"hypotheses non fingo" scriveva Newton.
>
> Il che non gli impedi' di teorizzare lo Spazio Assoluto, ritenuto da Mach
> "una mostruosita' metafisica".
> Ripeto: la fisica di ogni epoca ha la sua
> brava metafisica... io mi stupisco come al giorno d'oggi il termine
> "metafisica" abbia una connotazione dispregiativa.
Non so quale sia il tuo concetto di metafisica: normalmente si
chiama cosi' la branca della filosofia che indaga la natura delle
cose col solo ragionamento, o quanto meno senza fare sistematico
riferimento all'esperienza.
Questo e' ovviamente il contrario dell' atteggiamento scientifico,
anche se naturalmente ogni scienziato ha una sua propria visione
del mondo che puo' infiltrarsi nel proprio lavoro (sto semplificando
molto, ma non posso dilungarmi troppo). L'atteggiamento dello
scienziato pero' e' di cercare di ridurre al minimo - meglio se a
zero - ogni concetto "metafisico", ovvero che non possa essere in
qualche modo essere ricondotto all'esperienza.
Il caso dello spazio assoluto che citi e' indicativo. Le ragioni che
indussero Newton a postularne l'esistenza erano molteplici, e non
tutte scientifiche, ma e' da notare come N. cercasse comunque di
legare il concetto ad aspetti sperimentali: senza il famoso
esperimento (reale ed ideale) del secchio ruotante la storia
della meccanica sarebbe stata molto diversa. Quando questo
esperimento fu finalmente demolito, la conclusione che i fisici ne
trassero non poteva essere che quella di Mach. Noterai anche le
somiglianze fra la vicenda dello spazio assoluto e quella dell'
etere.
Che la metafisica poi abbia un cattivo nome fra gli scienziati
non e' affatto sorprendente, visti i risultati comparativi delle
due discipline. Il "paradigma attuale" come lo chiami tu, non
si e' sviluppato per caso! Mi viene sempre in mente la
"dimostrazione" di Hegel che non potevano esistere pianeti
al di la' di Saturno... fatta dopo la scoperta di Urano!
> > Il che e' irrilevante per la critica fatta, ovvero: "spiegare" qualcosa
> >per mezzo di un ente ipotetico ha senso solo se questo ente permette di
> >fare nuove predizioni o di risolvere problemi aperti. Altrimenti la
> >necessita' di "spiegare" ci porta semplicemente ad un regresso
> >all'infinito. Come le spieghi le proprieta' elastiche dell'etere?
>
> Non le spiego. Esattamente come il paradigma attuale non spiega il perche'
> dell'inerzia di un corpo.
Proprio qui volevo andare a parare. Come vedi, c'e` bisogno di
interrompere la catena dei "perche'" ad un certo punto se non si
vuole cadere in un regresso all'infinito (hai mai cercato di
spiegare qualcosa ad un bambino di 7-8 anni?). Tu non sei
soddisfatto di lasciare inspiegate le proprieta' del campo
elettromagnetico, e vuoi una spiegazione ulteriore: l'etere. Ma
le proprieta' di questo etere sono in se' stesse inspiegate.
Cos'hai guadagnato? Visto che (e questo e' importante!) l'etere
risulta privo di qualunque altra proprieta' osservabile, non hai
guadagnato nulla; hai solo spostato il problema della spiegazione
su questa nuova entita'. Che pertanto cade vittima del rasoio di
Occam: entitas non sunt multiplicanda etc.
> Riguardo al fatto delle predizioni e soluzioni
> di problemi aperti, non si puo' escludere che una teoria dell'etere,
> opportunamente sviluppata, possa dare qualche contributo.
Non posso nemmeno essere certo che domattina il Sole sorgera',
ma mi comporto come se lo fossi.
Finche' non ci saranno solide ragioni per credere che la teoria
dell' etere possa davvero essere utile - inconsistenze interne o
contraddizioni con l'esperimento delle teorie attuali, che possano
essere risolte resuscitandola - lavorarci sopra e' uno spreco di
sforzi. Il fatto che le teorie attuali vadano contro al senso comune
non e' una ragione sufficiente: se cosi' fosse, anche la fisica
galileiana sarebbe da buttare.
> Comunque queste
> sono considerazioni personali non completamente attinenti al topic: la
> teoria dell'etere di Lorentz e' invalidata o no da *esperimenti*?
Non e' invalidata da esperimenti, perche' non e' invalidabile
*per principio*. E come tale non e' una teoria scientifica, perche'
si sottrae alle "sensate esperienze". Puo' anche essere vera, ma allo
stesso titolo puo' essere vera una teoria secondo cui le interazioni
e.m. sono trasmesse da tanti piccoli angeli. Perche' accettare l' una
e non l'altra? (Ti invito anche a riflettere sulla "Teoria dell'Amore
Universale" cui avevo accennato in un post precedente e a scoprire
il parallelismo con quanto stiamo discutendo qui).
Dopo i primi contatti con l'esperienza - falliti - la teoria dell'
etere e' stata schermata cosi' bene da possibili falsificazioni da non
dire piu' nulla sul mondo reale. Confronta questa sterilita' con la
fruttuosita' della RR, che da un solo principio, sostitutivo e non
aggiuntivo di quelli precedenti, ha permesso di trarre una messe di
risultati ed inferenze fisiche davvero notevole.
--
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Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it:6163/~esmargia
Received on Wed Mar 24 1999 - 00:00:00 CET