Gravitone ha scritto:
> Il discorso delle corde della chitarra e' diverso.
> Il suono dipende da 6 corde che non sono tutte uguali, ne per
> materiale, ne per sezione e tensione a cui sono sottoposte.
> Se premo una corda in vari punti cambio la lunghezza,
> e quindi la frequenza di oscillazzione della corda, minore e' la
> lunghezza, maggiore e la frequenza e quindi il suono cambia,
> la tensione rimane la stessa,
Come ho gia' scritto, questo non e' proprio vero, anche se non so quanto
incida. Quando premi la corda contro la tastiera, necessariamente
l'allunghi un po' e la tensione aumenta.
> devi considerare anche lo sforzo cioe' l'impulso ad una corda lunga 15 cm
> non e'lo stesso impulso ad una di 50 cm, per un fatto di deformazione.
> Infatti puoi piegare facilmente un'asta di 2 metri con una certa sezione
> e forza ma non la stessa asta di ugual sezione ma lunga 5 cm.
Qui confondi cose diverse.
La resistenza di un'asta alla flessione e' un'altra cosa: qui c'e' una
corda, che si assume perfettamente flessibile. Se e' piu' "dura" da
tirare quando e' piu' corta, e' solo perche' a parita' di spostamento
trasverasle, quando e' piu' corta devi allungarla di piu'.
> Se consideriamo il pinoforte, che conosco un po' meglio, la lunghezza
> della corda ti da sempre la stessa nota ma di una ottava (non suono uno
> strumento) piu' alta o bassa, la diversa tensione ti da' una nota
> differente.
Mi sembra che ti contraddici un po': prima dici che il piano lo conosci
un po' meglio, ma poi dici che non lo suoni. Allora in che senso lo
conosci?
Nel caso del piano, per ottenere note diverse dalle diverse corde si
sfruttano due effetti. Prima di tutto la lunghezza: non a caso i piano a
coda hanno quella forma!
Ma la lunghezza non basterebbe se le corde fossero tutte uguali come
materiale e diametro: le corde piu' basse dovrebbero essere tanto lunghe
che il piano non entrerebbe in nessuna sala! Percio' le corde piu' basse
sono piu' spesse, anzi sono appesantite con un rivestimento che ne
aumenta la massa e cosi' riduce la frequenza di risonanza.
Inoltre la nota viene variata variando la tensione: e' quello che fa un
accordatore quando gira le caviglie.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Sun Jan 24 1999 - 00:00:00 CET
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