Re: Obsolescenza della Letteratura in Fisica ...

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Mon, 03 Apr 2017 17:15:55 +0200

Soviet_Mario ha scritto:
> ...
> Mi chiedevo invece, alla luce del continuo interesse che riscontro
> nei Fisici per Einstein (e non solo, c'è chi legge ancora Newton o
> persino Galileo, e non sono sicuro della valenza di tali letture,
> ossia se si tratti di interesse storico, "metodologico", cioè
> interesse al modo di ragionare formale, o interesse ATTUALE), se in
> Fisica non capitasse la stessa cosa, e PERCHE' ?
>
> I successori di Einstein non hanno "incluso" i lavori del
> predecessore in misura sufficiente a rendere ridondante la sua
> lettura originale ?
>
> Che tipi di interesse pensate possa ancora avere leggere
> lavori degli anni 30 ?
> * storico
> * metodologico
> * scientifico (nel senso più attuale del termine, ossia nel senso che
> potrebbero contenere aspetti sottili ancora incompresi e/o ancora non
> sufficientemente indagati)
> * altro.
> ...
Secondo me la tua impressione, e il confronto che fai con la chimica,
sono viziate da uno sbilanciamento: delle tue conoscenze e di ciò che
leggi e segui nei due campi.
L'esempio che fai (e che non ho riportato) sulle tesi del '55 che hai
letto è un buon esempio: di certo non potrssti fare lo stesso lavoro
in ambito fisico.
E viceversa, seguendo questo NG trovi pochissimi argmenti strettamente
di ricerca; molti invece provocati da domande di studenti a vari
livelli, che indirizzano i discorsi nelle direzioni che hai indicato:
storico, metodologico.
Io aggiungerei proprio *didattico*, che significa per es. che cosa e
come si può insegnare di fisica nella secondaria superiore?

Visto che sei partito da Einstein: probab. non sai che le vigenti
"Indicazioni nazionali", che danno un compito imperativo agli
insegnanti, in materia di fisica "moderna" si fermano a poco meno di
un secolo fa, e ignorando del tutto alcuni capitoli.
Argomenti più attuali sono lasciati alla scelta dell'insegnante, e a
mio modo di vedere se li lasciassero stare sarebbe meglio, visto che
non esiste nessun lavoro (che io sappia) su come si potrebbe trattarli
in modo decente, ossia senza scimmiottare la peggiore divulgazione.

Naturalmente, anche a parte la didattica, esiste l'interesse storico e
quello epistemologico (più o meno quello che hai chiamato
"metodologico").
Ma sono interessi coltivati da un'estrema minoranza di fisici, e che
non hanno (che io sappia) alcun riflesso sulla ricerca attuale.

Aggiungo che concordo in parte con quello che scrivi:
> sono convinto, forse arbitrariamente, che la Chimica, per quanto
> molto meno "profonda", sia enormemente più "ampia" orizzontalmente
> della Fisica, e che sia facilissimo ignorare interi ambiti in maniera
> quasi totale.
Come sai, seguo da tempo anche isc, e quello che dici si riflette bene
sulla differenza di argomenti trattati.
Anche per esperienze diverse, mi sembra che fra i chimici l'interesse
per questioni di base (fondamenti ecc.) sia assai più ridotto che fra
i fisici.
Il che si spiega, almeno in parte, con maggiore ampiezza "orizzontale"
della chimica.
Concordo solo in parte, perché ormai anche la fisica è talmente estesa
da rendere inevitabile che chiunque sia costretto a ignorare interi
capitoli.
Il che porta delle conseguenze poco buone in ambito didattico, perfino
a livello universitario.

Non ho detto tutto, e forse quello che ho detto non l'ho detto bene.
Prego di non prendermi troppo alla lettera.
Penso però di aver dato alcuni argomenti in risposta alla tua domanda.
Su tali questioni si riflette tropo poco, secondo me.
                                                 

-- 
Elio Fabri
Received on Mon Apr 03 2017 - 17:15:55 CEST

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