Furio Petrossi ha scritto:
> Però dire
>
> "(Sorvoliamo sulla relazione tra "densità" delle linee e "intensità"
> del campo, solo per economia di discorso.)"
>
> e poi usarle come vengono usate da chi usa "densità" (in versione 3D,
> non 2D ovviamente) come giustificata rappresentazione della situazione
> è un po' da cartellino giallo.
> Perché far partire tutte le linee attorno ad una carica in modo
> ugualmente distanziato quando altrove si afferma
>
> "Io ho obiettato e obietto alla *densità* di ldf: è questa che non ha
> nessun significato."?
Sia chiaro che non me la prendo per il cartellino giallo, che potrei
benissimo ignorare :-)
Ma visto che non sei un arbitro mi permetto di discuterlo.
O meglio, proprio non lo capisco.
Il "Sorvoliamo" stava a indicare che ci sarebbe qualcosa da dire ...
che la cosa non va presa alla leggera.
Poi: come ho usato le linee di campo?
Come curve integrali del campo, quali sono.
Ho scritto esplicitamente che sono un modo efficace per indicare la
*direzione* del campo in ogni punto.
Che cosa c'è da obiettare a questo?
Non ho mai detto che le linee di campo diano informazioni
sull'intensità del campo.
Forse avrei fatto bene a dire chiaramente che quelle figure non dicono
niente sull'intensità, visto anche quello che mi obietti (secondo me a
sproposito): aver fatto partire le linee equispaziate.
Ti chiedo: come avrei dovuto disegnarle?
Tu come le avresti disegnate?
L'equispaziatura ha solo lo scopo di fornire una migliore
rappresentazione delle *infinite* linee. Non vedo quale altra scelta
sarebbe stata preferibile, che il campo sia uniforme o no.
Tra parentesi: sebbene sia impossibile distinguere, nella penultima
figura le linee partono equispaziate dalla carica di sinistra, ma
arrivano *non* equispaziate (questo si vede) a quella di destra.
Mi sono guardato bene dal fare commenti...
Invece l'ultima figura (si sarà capito) *non è mia*: è presa dal
Berkeley. Lì le linee *non sono* equispaziate: ti piace di più?
--
Elio Fabri
Received on Sun Apr 23 2017 - 21:51:25 CEST