Re: Aiuto per traduzione

From: Tommaso Russo, Trieste <tommaso.russo_at_terra32.it>
Date: Sun, 12 Mar 2017 02:01:42 +0100

Il 07/03/2017 21:25, Elio Fabri ha scritto:
> Per cominciare, ringrazio tutti.
> Ora cercherò di dare qualche risposta dove mi sembra utile.
>
> Imparante ha scritto:

>> http://www.pitt.edu/~jdnorton/teaching/GR&Grav_2007/pdf/Einstein_1907.pdf
> Purtroppo non è quello.

La prima pagina e' proprio di quello!
Solo che il .pdf salta poi da pag 252 a pag 301, cioe' alla V parte
dell'articolo (principio di relativita' e gravitazione), omettendo le
prime quattro.

Pero' il link di Bibbiani porta a una visualizzazione on-line di tutte
le pagine dell'articolo (anche se una alla volta: e' un po' scomodo).

> Del resto non torna neppure l'anno: quello che cercavo è del 1908.

MA l'articolo citato da Bibbiani contiene tutto quello che citi nel
seguito del tuo post, e, a pag 256, il pezzo che hai citato in tedesco
(tradotto in inglese):

It is by no means self-evident that the assumption made here, which we
will call "the principle of the constancy of the velocity of light," is
actually realized in nature, but - at least for a coordinate system in a
certain state of motion - it is made plausible by the confirmation of
the Lorentz theory(1), which is based on the assumption of an ether that
is absolutely at rest, through experiment(2).

La traduzione riporta come originale
"On the Relativity Principle and the Conclusions Drawn from It"
[Einstein 1907j] Received 4 December 1907 Published 22 January 1908 In:
Jahrbuch der Radioaktivität und Elektronik 4 (1907): 411-462."

Evidentemente il numero 4 del Jahrbuch 1907 e' stato pubblicato nel
gennaio 1908, e tu avevi questa data.

.....
> A mio parere dal 1905 al 1908 la posizione di E. è maturata, e
> l'esposizione è molto più chiara.
>
> Perché mi sono interessato a tutto ciò?
> Principalmente perché secondo me c'è parecchio da obiettare al modo
> tradizionale di presentare *oggi* l'argomento:
> - primo postulato (principio di relatività)
> - secondo postulato (invarianza della vel. della luce)
> senza il minimo cenno al problema della sincronizzazione, che dovrebbe
> *logicamente* venire prima.

Con me sfondi una porta aperta. E' esattamente quello che ho sostenuto
nel mio post "Bisogna DEFINIRE v (Re: Confusioni varie sulla RR" di data
26 agosto 2016 23:32 su FISF, dove ho fatto notare che il primo e
secondo postulato usano concetti come "velocita'" e "leggi della Fisica"
che fanno uso, p.es. le Eqni di Maxwell, di derivare parziali spaziali,
che dovrebbero PRIMA essere definiti in forma rigorosa; ed ho proposto
anche una ri-assomatizzazione della RR, basata su

- definizione operativa di "sincronizzazione standard";

- assioma (sperimentalmente falsificabile, e quindi gia' parte della
Teoria): la sincronizzazione standard e' transitiva (A sync B, B sync C
=> A sync C);

  - definizione di "velocita' media" fra due punti di un agente fisico
in moto, o che si propaga: rapporto fra la distanza fra i due punti e la
differenza fra gli istanti di transito segnati da due orologi nei due
punti /sincronizzati in modo standard/;

  - definizione di "derivata parziale spaziale" di una grandezza G: il
limite, per Dx_i->0, di [G(x+Dxi,t)-G(x,t)]/Dx_i, dove G(x+Dxi,t) e
G(x,t) sono misurate simultaneamente ad uno stesso istante t /secondo la
sincronizzazione standard/;

  - assioma: principio di relativita'.

(l' invarianza della vel. della luce, come hai fatto notare anche tu, se
ne deduce e non serve postularla).

Purtroppo in agosto ho annunciato ma poi ho dovuto sempre rimandare
delle risposte a te e a Cocciaro, e me ne scuso; forse ora riusciro' a
completarle qui.

Bruno, per insegnare relativita' nelle tue quinte, che ne diresti di
questo approccio? Avresti molte occasioni per dire, e rimarcare, che si
potrebbero usare altre definizioni basate su sincronizzazioni diverse,
che due sincronizzazioni diverse equivalgono a un cambio di coordinate,
sempre possibile senza modificare la realta' fisica descritta, e che
quindi t(E1)<t(E2), con E1 ed E2 separati da un intervallo di tipo
spazio, non puo' avere alcun significato fisico. Alla fine, e' questo
l'errore epistemologico che qualcuno fa, da cui mettere in guardia gli
studenti.

ciao

-- 
TRu-TS
buon vento e cieli sereni
Received on Sun Mar 12 2017 - 02:01:42 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:09:56 CET