Re: Strano fenomeno di non località

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Mon, 22 Feb 2010 23:00:36 +0100

"Su Dentista" <thedentist_at_virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:2010022213231420500_at_mynewsgate.net...
>
> "Army1987" ha scritto nel messaggio ...
>
>> Sei sicuro che la velocit� di trasmissione era proprio infinita, e non
>> dell'ordine della velocit� del suono nell'asta?
>
> Non cambia assolutamene nulla, perch� il mio esempio ha voluto dimostrare,
> e mi sembra con successo, che la non conoscenza di certe
> caratteristiche strutturali pu� cambiare radicalmente l'interpretazione di
> un fenomeno, cos� nell'essperimento da me descritto si � passati nelle
> vostre interpretazioni da magia, LSD, poltergeist, a mera banalit�,
> semplicemnte con l'aggiunta di un'informazione strutturale.

Sarebbe veramente poca cosa l'interpretazione ortodossa se si potesse
confutare sulla base di una "semplice aggiunta", come proposto da te.

> Mi sembra altrettanto vero che nel campo della meccanica quantistica le
> interpretazioni (non i risultati) dei fenomeni sperimentali (vedi
> esperimento di Aspect) come se non fossero limitate le conoscenze della
> struttura della materia dell'infinitamente piccolo, � ci�
> mi pare estremamente irragionevole.

Non ho ben capito cosa vuoi dire qua. Ad ogni modo, se vuoi dire che ogni
risultato, di un qualsiasi esperimento, va sempre interpretato, direi che su
cio' ci sia un ampio consenso. Si tratta di vedere quale interpretazione
proporresti tu per spiegare l'esito dell'esperimento di Aspect.
Aspect dimostra (sulla base del teorema di Bell) che i due fotoni entangled
non "sanno" gia' prima della misura quali esiti dovranno dare. Cioe',
poniamo, non sanno gia' dalla nascita che dovranno rispondere uno si' e
l'altro no.
Resterebbe aperto il campo allo scambio di comunicazioni: un fotone passa
dal polarizzatore e "comunica" all'altro che non dovra' passare.
Ma il fotone A passa dal polarizzatore A quando l'orologio fisso in A segna
l'istante tA e il fotone B passa per il polarizzatore B quando l'orologio
fisso in B segna l'istante tB=tA.
Naturalmente, come sempre in fisica, poiche' e' di misure che si sta
parlando, l'uguaglianza tA=tB vale nell'ambito degli errori di misura i
quali, nell'esperimento di Aspect, sono tali da garantire che nessun segnale
subluminale, partito da A quando il fotone A passava per il polarizzatore A,
potrebbe raggiungere il fotone B prima che esso passi per il polarizzatore
B (e viceversa, cioe' nessun segnale subluminale, partito da B quando il
fotone B passava per il polarizzatore B, potrebbe raggiungere il fotone A
prima che esso passi per il polarizzatore A).

Si potrebbe passare a vagliare la possibilita' di segnali superluminali
(tale possibilita' e' stata vagliata da gruppi sperimentali di primo ordine
nel campo; il discorso non e' ancora chiuso e, in un ben preciso senso, non
e' possibile chiuderlo), ma intanto, per non mettere troppa carne al fuoco,
si dovrebbe affrontare la questione della possibilita' o meno di questi
segnali superluminali. Secondo alcuni i segnali superluminali sarebbero
necessariamente legati a paradossi causali (cioe', appena spedito questo
post, potrei comunicare a me stesso di un'ora fa di non mettermi a scrivere
questo post).
Uno che volesse rendere minimamente credibili le proprie critiche
all'interpretazione ortodossa dovrebbe almeno spiegare come, a suo avviso,
si potrebbero evitare i paradossi causali in presenza di segnali
superluminali.

In sostanza, tu puoi anche dire che "la non conoscenza di certe
caratteristiche strutturali pu� cambiare radicalmente l'interpretazione"
dell'esperimento di Aspect, intendendo che la misura effettuata su A
"comunica" qualcosa al fotone B tramite una "caratteristica strutturale" a
noi ancora ignota, ma intanto dovresti, come dicevo, almeno provare a
spiegare perche' tali "comunicazioni" dovrebbero essere non compatibili con
paradossi causali. Oppure dovresti accettare l'idea che io ora, appena
spedito il post, possa dire a me stesso di un'ora fa di mettermi a vedere la
tv invece che scrivere questo post.

La storia poi, risolto eventualmente il problema suddetto, non finirebbe. Ci
sarebbero gli esperimenti before-before secondo i quali (e secondo una
interpretazione a mio avviso da scartare) il fotone A e' convinto di essere
stato lui a comunicare in maniera superluminale l'esito della propria misura
al fotone B, ma anche il fotone B e' convinto di essere stato lui a
comunicare in maniera superluminale l'esito della propria misura al fotone
A. Anche questa cosa, o si risolve (o si dice perche' quella interpretazione
sarebbe da scartare), oppure bisognerebbe ammettere che queste
"caratteristiche strutturali" a noi ignote sono proprio strane (almeno tanto
quanto l'interpretazione ortodossa).

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire) 
Received on Mon Feb 22 2010 - 23:00:36 CET

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