Re: Vedere in 4D

From: popinga <"p4..."_at_libero.it>
Date: Sun, 19 Apr 2009 23:38:23 GMT

Il 14 Apr 2009, 14:31, Aleph ha scritto:

> In mezzo a tante affermazioni discutili l'autore ne riporta una in cui
> sostiene di essere personalmente riuscito a "visualizzare" ipersuperfici
> tridimensionali (tipo ipersfera o ipercubo) in uno spazio a 4 dimensioni
> spaziali, pur ammettendo che "l'esercizio spirituale" in questione � molto
> difficile (Rucker sostiene di aver accumulato circa un quarto d'ora di
> "visioni" quadridimensionali in circa 15 anni di tentativi).
>
> Nel libro riporta anche un estratto tratto dal libro di un oscuro autore
> degli anni '20 dello scorso secolo, il quale affermava di aver
> visualizzato ipersuperfici anche in spazi a 5 o 6 dimensioni.
>
> Inutile dire che al sottoscritto tutta la questione sembra una grossa
> bufala e non solo perch� la cosa non mi riesce neppure alla lontana, ma
> anche perch� mi pare una contraddizione in termini persino l'affermare di
> "vedere" in 4 dimensioni, visto che il senso della vista funziona ed �
> plasmato in uno spazio tridimensionale.


> Anche la concezione kantiana alla base del concetto di giudizio sintetico
> a priori mi sembra venga stravolta dai poteri solipsistici reclamati dai
> sedicienti supereroi iperspaziali.
> E non si capisce neppure a cosa potrebbe servire sul piano evolutivo, una
> tale facolt� "extrasensoriale", dal funzionamento difficoltosissimo e a
> tratti.
>
> Non so altres� se i funghi allucinogeni o altre droghe psichedeliche come
> l'LSD (Lucy in the Sky with Diamonds...), che dilatano in maniera notevole
> le capacit� percettive e oniriche dei soggetti che ne fanno uso possano
> aiutare, ma ne dubito.
> Quindi a mio parere gli ipergeometri visualizzatori della quarta
> dimensione barano alla grande.
>
> Voi che ne pensate?


Vedo solo in 3D e non conosco l'autore ma personalmente non ho resistenze a
credergli (poi magari leggo il libro e mi faccio l'idea che l'autore � un
ciarlatano... ma questa � un'altra storia).
Ovviamente il "vedere" (o "visualizzare") va inteso in senso lato, in quanto
si tratterebbe di un processo puramente mentale (sicuramente non percettivo)
e probabilmente non districabile dal formalismo matematico usato per
descrivere tali oggetti... ma qui l'autore intende qualcosa di pi� del
semplice (si fa per dire) "pensare in termini di equazioni", pratica molto
comune tra i fisici, e penso di riuscire a intuire cosa intenda.

Sulla vista tradizionale, � vero che � plasmata in un mondo tridimensionale,
ma � anche vero che la percezione ha una forte componente cognitiva che si
forma nel tempo dall'accumulazione di informazioni ed esperienze. Per cui
posso immaginare che l'estensione dalle tre dimensioni ordinarie (di cui si
ha esperienza percettiva diretta) alla quarta possa essere basata su un
procedimento di integrazione cognitiva non dissimile.

Per quanto riguarda l'aspetto evolutivo devo dire che non vedo assolutamente
l'utilit� di tale pratica, ma dati i tempi scala su cui agisce l'evoluzione
penso sia impossibile pronunciarsi sul tema.

Anche sulle droghe tutto sommato non sarei troppo scettico: la salvia
divinorum, in opportune dosi, fa "vedere" cose davvero strane.


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Received on Mon Apr 20 2009 - 01:38:23 CEST

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