Re: La velocita' della luce
"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> wrote in message
news:4576ee65$0$19244$4fafbaef_at_reader4.news.tin.it...
> L'articolo e' bloccato da tempo. mi pare che piu' o meno verso Giugno
> l'editore mi disse che solo tre referee gli avevano risposto declinando
> l'invito ad esprimere parere, altri tre non avevano risposto. Questo gli
> faceva concludere che l'articolo non fosse interessante per gli standard
> della rivista.
Uhm. Si, gli editors tendono a tirare conclusioni di quel tipo. La realta'
e' che data l'enormita' di riviste in circolazione, il carico di lavoro sul
referee medio sta diventando insostenibile, e a volte non ce la si fa
proprio a impegnarsi per una recensione seria. Io se fossi in te sistemerei
l'inglese, e riproverei. Anche alla stessa rivista, sperando di azzeccare
qualche referee libero. FoP accetta suggerimenti da parte dell'autore su
referee potenziali? se si, potresti indicare Elio, Valter, e altre persone
che potrebbero aumentare le chances. Enrico e Giorgio (per chiudere l'elenco
dei nomi piu' accreditati di questo NG) mi sembrano un po' fuori
dall'argomento dell'articolo, ma potrei sbagliarmi. Non c'e' niente di male
a suggerire recensori, tanto poi non e' detto che l'editor accetti.
> Insomma, a me parrebbe chiarissimo, ma evidentemente e' venuto
> fuori un pastrocchio.
Ehm...proprio un pastrocchio no...pero' qualcosina andrebbe proprio
aggiustata...:-p
> Il punto e' che ci sarebbe voluta una amica fisica che
> parla bene l'inglese,
Meglio ancora un/a nativo/a fisico/a, o perlomeno qualche emigrato/a con
anni di esperienza nella scrittura tecnico/scientifica. Quando ero a
Bologna, facevamo revisionare tutti gli articoli da una insegnante di
inglese di madrelingua. Tuttavia, nonostante questo, capitava relativemente
di frequente di sentirsi raccomandare dai referees una ulteriore revisione
di linguaggio.
> ma questa mia amica e' una letterata.
> Ad ogni modo non mi incazzo. Capisco anche l'editore al quale mi saro'
> rivolto forse troppo presto per chiedere notizie (o con troppa
> insistenza),
> e quello avra' pensato qualcosa tipo "Quanto scoccia questo :-(, ora me lo
> tolgo dalle scatole".
Secondo me, ma spero di sbagliarmi, l'affiliazione con indirizzo di casa
potrebbe aver giocato un ruolo. A me non e' mai capitato di recensire un
articolo da un "privato", o un "indipendente". Chiaramente, se mi capitasse,
immagino che non avrei pregiudizi di sorta, o perlomeno spererei di non
averli. Ma considerate le boundary conditions a cui e' sottoposta l'editoria
scientifica odierna (potenziale di impatto), nonche' le pratiche oramai
consuete di favorire regioni geografiche particolari (e' risaputo che se
nessuno degli autori di un Phys. Rev. e' americano, le chance sono
drammaticamente diminuite), temo che i non-affiliati abbiano vita ancor piu'
dura nel passare lo scrutinio dell'editor.
> Non mi sono interessato a proporre l'articolo ad una qualche altra rivista
> perche' mi sono dedicato piu' alla ricerca di qualcuno disposto a provare
> il
> test sperimentale.
La vedo duretta. Secondo me se partissi con un articolo pubblicato, avresti
una base piu' solida per proporre eventuali esperienze.
> puo' darsi che, quando mi decidero'
> di finirla, oltre che mandarla agli arxiv, decida di provare a sottoporla
> a
> qualche altra rivista.
Ad esempio, Eur. J. Phys., tanto per citare la prima potenzialmente adatta
che mi viene in mente.
Bye
Hyper
Received on Wed Dec 06 2006 - 20:49:38 CET
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