Re: potenza apparente complessa

From: Mino Saccone <mino.saccone_at_eidosmedia.com>
Date: Mon, 28 Feb 2005 16:56:55 +0100

"il_Fuso" <xxx_at_xxx.it.invalid> wrote in message
news:bM3Ud.965267$35.36071316_at_news4.tin.it...
> L'espressione della potenza istantanea assorbita da un bipolo alimentato
> in regime alternato sinusouidale � p(t)=v(t)*i(t) [W].
> Usando i fasori per l'analisi del bipolo viene definita una potenza
> apparente complessa
> A=V*coniugato(I) [VA] (*).
> Mi chiedevo se (*) fosse una semplice definizione oppure c'� un
> particolare motivo che giustifica l'espressione.
> Grazie.

La definizione sta nel fatto che la potenza complessa A ha come parte reale la potenza
attiva = VI cosfi e come parte immaginaria la potenza reattiva = VI senfi il suo modulo e'
la cosiddetta potenza apparente = VI. La potenza A e' molto utile per l'analisi dei
circuiti perche' le sue due componenti vengono generate, assorbite, trasportate
indipendentemente una dall'altra.

La formuletta da te citata e' la logica conseguenza della definizione.

Saluti

Mino Saccone
Received on Mon Feb 28 2005 - 16:56:55 CET

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