Re: Fisica: cosa "vede" un fisico?

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Fri, 18 Feb 2005 22:07:35 +0100

> Provo a spiegarmi meglio (se ci riesco...
> ...
> Con una domanda analoga a quella di cui sopra: il tempo � un
> "contenitore" di qualcosa al cui riguardo pu� essere pensato un
> "dentro" e "un fuori" oppure spazio, tempo, materia gravitazione e
> chiss� cos'altro possono esistere solo a condizione che esistano TUTTI
> INSIEME?
Per quello che ho capito (cioe' poco) sarei portato a rispondere che
l'ultima alternativa mi pare la migliore.
Ma ho un po' paura a dirlo, perche' non sono sicuro che intendiamo le
parole allo stesso modo...

> ...
> C'� stato ad un certo momento una "rinuncia al senso comune" che �
> forse il passo meno intuitivo di tutto il processo di apprendimento!
Anche questo e' un discorso delicato.

Sarei tentato di dire che la "rinuncia al senso comune" ha un
significato diverso per un fisico che per un matematico.
Per il secondo e' assoluta: per es. cosi' si spiega la tendenza che
hanno ormai i matematici a rifuggire dalle figure nei loro libri.

Per un fisico e' parziale e condizionata.
Chi sia padrone della fisica cerca sempre di esercitare un complicato
gioco ginnico, saltando da un livello alll'altro: da quello delle cose
che si vedono e si toccano alle piu' pure astrazioni.
Non e' facile ma e' la bellezza della fisica...

Ricordo il panico in cui mettevo gli studneti, quando tenevo il corso
di Istituzioni di Fisica Teorica, e a volte chiedevo: "secondo lei,
si puo' applicare l'equazione di Scroedinger a un pendolo?"
Non lo facevo per gratuita cattiveria, ma perche' volevo vedere in che
misura il "malcapitato" avesse scisso il suo cervello tra due mondi:
quello delle cose reali e l'apparato formale studiato per l'esame...
            

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Fri Feb 18 2005 - 22:07:35 CET

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