Il giorno mercoledì 18 marzo 2020 00:40:02 UTC+1, Furio Petrossi ha scritto:
> Il giorno martedì 17 marzo 2020 21:50:02 UTC+1, Ponentino ha scritto:
> > Grazie per i links, sono davvero preziosi per tutti.
> > Sembra incredibile poter accedere, da casa,
> > alle edizioni originali dei principia.
> >
> > (solo che non riesco a fare dei copia-incolla.
> > sai come si procede?)
>
> Se lo scarichi in pdf (sotto il libro a destra) avrai la versione già passata su OCR: ovviamente ci saranno molti errori.
>
> Le opere sono molto belle, ma non sono una base sufficiente per discutere, mancano infatti tutte le lettere di critica e di analisi che gli scienziati dell'epoca si scrissero e che a loro volta provocarono cambiamenti via via nelle edizioni successive.
> Ecco perché certe sintesi, come quelle di Jammer o Koyré sono altrettanto preziose.
>
> Ed è bello che alcune importanti riviste di storia della scienza siano anch'esse on-line, come quelle presenti in Persée https://www.persee.fr/ ,
> come la
> - Revue d'histoire des sciences https://www.persee.fr/collection/rhs
> o quelle in https://amshistorica.unibo.it/ (tra cui la collezione della
> - Rivista di Scienza https://amshistorica.unibo.it/6 e di
> - Scientia https://amshistorica.unibo.it/7 )
>
Ho visto la traduzione dal Latino in Inglese dei Principia
ad opera di Andrew Motte del 1729,
due anni dopo la scomparsa di Newton.
In questa edizione la prefazione di N. (dato che non c’era più)
è la traduzione dal Latino della sua della prima edizione del 1686.
La frase iniziale dello Scholium 2° è stata tradotta così:
<< Absolute space, in its own nature,
without regard to anything external,
remains always similar and immovable >>.
In particolare - sine relatione ad externum quodvis - è diventato
- senza riguardo con qualcosa (o qualunque cosa) di esterno -
che confermerebbe il concetto di spazio immobile e immutabile,
indipendente dagli avvenimenti esterni .
Ora sembrerebbe che ci sia una contraddizione
tra quanto scritto da N. nello Scholium 2° e nella Query 21.
Ma la spiegazione sta proprio nella differenza
tra la parola â€" spazio â€" usata nello Scholium,
e la parola - mezzo â€" usata invece nella Query 21.
Nel senso che N. nella Query 21 considera il mezzo
(detto anche etere) non come spazio, ma contenuto dentro lo spazio,
come erano tutti i modelli di etere dei secoli scorsi,
compreso l’etere luminifero dell’Ottocento.
Quindi un mezzo mutevole,
che con la sua diversa densità causa la gravità ,
però contenuto dentro uno spazio immobile e immutabile,
sempre identico in ogni punto.
Rimane l’importanza della Query 21
anche per negare il concetto di gravità come
- azione a distanza tra due corpi attraverso lo spazio vuoto â€"
che viene falsamente attribuito a Newton,
mentre in realtà è stato proposto da Rogers Cotes
nella sua prefazione dell’editore dei Principia,
di cui curò l’edizione,
e che poi si è affermato con la loro diffusione.
Ponentino
Received on Sun Mar 29 2020 - 10:04:10 CEST