Re: Una metadomanda

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Mon, 22 Nov 2010 21:10:41 +0100

Giorgio Pastore ha scritto:
> Secondo me la maggior facilit� percepita della RR sta nel fatto che
> una buona parte della formazione iniziale sul' argomento comprende una
> ri-analisi critica della cinematica e delle equazioni della dinamica,
> nonch� di un certo numero di definizioni operative.
D'accordo.

> Ci sono invece argomenti che vengono o dati per scontati e di cui si
> presenta solo il risultato finale (penso ai principali risutati dell'
> elettromagnetismo) o altri che invece vengono tralasciati dando l'
> idea che siano "banali applicazioni" del quadro generale. Poi magari
> ci si accorge che tanto banali non sono. Un esempio ? Le interazioni.
> In meccanica classica, dopo aver digerito cinematica e principi della
> dinamica, si comincia ad applicare in contesti non banali quanto
> appreso. In RR in genere non si fa. Diciamo che spesso non ci si
> cimenta su cose pi� complicate di un moto iperbolico. Ma... e un
> problema a 2 corpi ? o N-corpi ?
Tutto vero, ma non e' certo per caso o per trascuratezza...
Una trattazione relativistica delle interazioni e' semplicemente
impossibile a livello elementare, o meglio e' proprio fuori del quadro
che di solito si chiama "RR".

Se pensi alle interazioni gravitazionali, questo significa RG, e
nemmeno primi passi della RG, ma gia' un livello parecchio
sofisticato.
Altrimenti che cosa ci sarebbe? Interazione e.m.?
Anche qui non c'e' molto che si potrebbe fare, ma quel poco non e'
certo elementare. Mi viene in mente la radiazione di sincrotrone, che
pero' e' relativistica fino a un certo punto: e' piuttosto soluzione
corretta delle eq. di Maxwell per cariche ad alta velocita'.

> Invece con la MQ, anche a livello introduttivo, non ci si accontenta
> di parlare solo di misure microscopiche, osservabili, e descrizione
> cinematica. Si vorrebbe risolvere l' equazione di Schroedinger per l'
> atomo di idrogeno o almeno dar conto dei risultati. O maneggiare la
> teoria delle perturbazioni. E questo pone ovviamente dei problemi
> maggiori. Ma solo perch� i problemi equivalenti, in uno studio
> introduttivo (e non solo) in RR non vengono toccati!
Per la m.q. non ci si accontenta perche' la cosa e' possibile: la
struttura degli atomi e' dominata dalla semplice interazione
elettrostatica, con correzioni addizionali (relativistiche, spin).
Ma gia' l'interazione e.s. basta per affontare problemi importanti per
sistemi fisici reali.

Comunque a mio parere la differenza che dicevo esiste a monte, non a
valle.
Una parte non piccola sta nel fatto che la RR e' pressoche'
autosufficiente, mentre la m.q., anche prima di pensare alle
applicazioni fisiche che abbiamo detto, richiede una quantita' di
prerequisiti per essere compressa fin nelle sue basi fondanti.
E' per questo (anche) che di solito si vede quella fuga nella
pseudofilosofia dell'indeterminismo ecc.: perche' e' molto piu' facile
fare queste chiacchiere che non fondare la m.q. su basi fisiche reali.
                      

-- 
Elio Fabri
Perche' tu devi pur sapere, aggiunse, mio ottimo Critone, che parlare
scorrettamente non solo e' cosa brutta per se medesima, ma anche fa
male all'anima.
Received on Mon Nov 22 2010 - 21:10:41 CET

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