(unknown charset) Re: La gravitazione e la caduta dei gravi

From: (unknown charset) Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it>
Date: Tue, 02 Jan 2001 09:41:49 +0100

From: bruno.stucchi_at_st.com (Stucchi)
Subject: Re: La gravitazione e la caduta dei gravi
Date: 27 Dec 2000 18:43:07 +0100

Bruno Stucchi ha scritto:
> premesso che Galileo probabilmente non ha mai fatto cadere le palle,
> se lo avesse fatto avrebbe avuto una brutta sorpresa:
> nell'aria, la palla piu' pesante cade piu' velocemente
> perche' e' meno influenzata dalla resistenza dell'aria.
Ma tu i "Massimi Sistemi" l'hai mai letto?
Penso di no, altrimenti sapresti che G. dice piu' o meno questo:
Simplicio osserva appunto che non e' vero che i corpi cadono tutti
insieme, ma il corpo piu' pesante arriva prima.
Salviati gli replica che si', arriva prima, ma forse di due dita tra una
palla di ferro e una di legno. Invece Aristotele dice che la velocita'
di caduta e' proporzionale al peso. La differenza e' appunto dovuta
all'aria, e sparirebbe se questa non ci fosse.

Josef K. ha scritto:
> In meccanica quantistica c'e' un piccolo cambiamento perche' i livelli
> energetici vengono a dipendere dalla massa del corpo in questione, con
> correzioni al comportamento classico dell'ordine di h/m.
> Viene fuori risolvendo l'equazione di schroedinger per il potenziale
> della forza peso V=mgx (si vede che nell'equazione le masse non si
> semplificano come avveniva per F=ma): si sono osservati effetti
> visibili di questo comportamento, ma essendo di natura quantistica
> sono piu' difficili da evidenziare.
> Per una spiegazione puoi guardare sul libro di sakurai.
> Non so se il tuo amico si riferisse a questo.
Non ho a portata di mano il Sakurai, ma spiego quello che so io.

1. Se assimiliamo il moto del corpo che cade a un pacchetto d'onda per
quanto riguarda il suo baricentro (valor medio della posizione) il moto
e' esattamente quello classico.
2. Il fatto che m non si cancelli dall'eq. di Schr. e' vero, e produce
effetti sottili, ma di tutt'altro genere. Per es. e' stata osservata con
un interferometro a neutroni una differenza nel numero di neutroni
rivelati in uscita, a seconda che l'interferometro sia disposto in un
piano orizzontale o verticale. Questo effetto dipende dalla massa, per
cui sarebbe diverso con particelle di massa diversa.

Controllero' cosa dice Sakurai appena mi capita.
-- 
Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
Received on Tue Jan 02 2001 - 09:41:49 CET

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