Ciao, provo a spiegarti quel poco che so.
Supponi di avere la teoria del'elettrodinamica quantistica libera nello
spazio di Minkowsky, cioe' supponi che il campo elettromagnetico non
interagisca con il campo di nessuna particella e che non ci sia niente
nello spazio(cioe' per esempio, che non ci siano le piastre).
Supponi di essere nello stato a zero fotoni(cioe' non c'e' proprio
niente) e guarda quale e' il valore di aspettazione dell'energia su
questo stato.
Scopri che e' infinito. Pero' vorresti che sia nullo, perche' non c'e'
proprio niente nello spazio, e scopri che esiste una procedura ben
definita per far si' che sia cosi'. Questa procedura e' una prima
rinormalizzazione.
Supponi ora che ci siano due piastre conduttrici parallele nello spazio
ad una certa distanza. Non preoccupiamoci di come sono fatte le piastre,
ma ricordiamo che mettere dei conduttori nello spazio implica
classicamente l'imposizione di particolari condizioni al contorno sui
campi elettromagnetici.
Supponi ancora di essere nello stato a zero fotoni e di voler guardare
quale e' il valore di aspettazione dell'energia su questo stato.
Considera ancora il campo elettromagnetico "libero", cioe' traduci la
sua interazione con le piastre imponendo al campo *solo* le condizioni
al contorno classiche imposte dalla presenza delle due piastre.
Innanzitutto potresti chiedermi: perche' devo farlo se non ho nessun
fotone? che significato ha? Beh, la risposta migliore che ti so dare,
anche se mi rendo conto che potrebbe essere non troppo soddisfacente, e'
che in meccanica quantistica le osservabili(i campi nel nostro caso)
esistono indipendentemente dallo stato in cui ci si trova e nel
formalismo relativistico, che e' quello in cui si e' costretti a
lavorare quando si tratta del campo elettromagnetico, lo stato a zero
particelle non e' un particolare stato, nel senso che ha tutta la
dignita', e niente di piu', degli altri stati.
Riprendendo il discorso, scoprirai che ancora il valorte di aspettazione
dell'energia su questo stato e' infinito.
Allora devi inventarti una procedura per farlo diventare finito.
Scopri (dai conti) che non ha piu' senso utilizzare la procedura di
rinormalizzazione usata prima, che devi inventartene un'altra e che
questa nuova ti produce un valore di aspettazione diverso da zero.
Ti costruisci cosi' la densita' di energia fra le due piastre nello
stato a zero fotoni e la interpreti in termini di una forza fra le due
piastre.
Questo e' l'effetto Casimir, niente di piu'. La deformazione
spazio-temporale indotta dalla presenza delle due piastre non c'entra
niente: stiamo lavorando ancora in relativita' speciale e non generale.
Non sono un esperto e dunque se ho detto castronerie qualcuno mi
corregga.
Saluti...
Vittorio Barone Adesi
--
Nuova moderazione in fase di test - perdonate i disagi
Received on Sun Oct 22 2000 - 00:00:00 CEST