Il 08/01/2023 15:08, Elio Fabri ha scritto:
> On 12/29/22 6:04 PM, Dino Bruniera wrote:
> > Ma è sperabile che la comunità scientifica cambi idea sull'importanza
> della ricerca
> > ...
...
...
> Ma la cosa importante è la lentezza della variazione di z col tempo di
> osservazione: di solito in 500 milioni di anni z cambia solo sulla terza
> cifra, e credo che oggi le osservazioni non consentano, per oggetti
> lontani, di misurare z con tanta precisione.
> Naturalmente mai ipotecare il futuro, ma non avrebbe proprio senso
> mettere in piedi oggi un programma di osservazioni sulla variazione di z.
Direi che il futuro è già presente, perché, se ho capito bene, in base
all'articolo di cui seguente link:
https://medium.com/starts-with-a-bang/this-is-how-astronomers-will-finally-measure-the-universes-expansion-directly-7d45acf05ca8
saremmo arrivati a misurare variazioni di z sulla ottava cifra e col
nuovo telescopio ELT si conterebbe di arrivare alla nona cifra.
Per cui sarebbe possibile misurare differenze di redshift a distanze di
tempo dell'ordine di soli 10 anni.
Comunque ti espongo qui di seguito i miei conti.
Nell'articolo piuttosto che usare valori di z, usano valori di velocità
di allontanamento, della quale stimano una variazione di un cm/s per
anno, che corrisponde ad una variazione di z di (1 : 30.000.000.000)
0,000.000.000.033.
Inoltre affermano che attualmente sono in grado di misurare variazioni
di circa 100-200 cm/s, corrispondenti quindi a 100 - 200 anni di distanza.
Ma affermano anche che col nuovo telescopio ELT saranno in grado di
aumentare la precisione di un fattore 10, quindi arriverebbero a 10-20
cm/s corrispondenti a 10-20 anni di distanza, che corrisponderebbero ad
un valore di z superiore a 0,000.000.000.33 e cioè vicino alla nona
cifra, come ho scritto sopra.
Sempre che non abbia sbagliato i conti.
Naturalmente si tratta di valori approssimativi.
Comunque, purtroppo, la verità la scopriranno i nostri posteri (ma non
si sa mai).
Dino Bruniera
Received on Sun Jan 08 2023 - 16:09:53 CET