R: evoluzione darwiniana ed entropia

From: Giuseppe <vvene_at_libero.it>
Date: 1999/12/28

Solo pochi hanno capito quali fossero i termini della questione,quindi
ho pensato di avere il dovere di spiegarmi meglio.
Schematizzando si pu� dire che il mio intervento era composto da
tre parti:

1)nella prima riassumevo la questione sollevata da Davies,cio�
   dell'inadeguatezza del meccanismo dei mutamenti casuali per
   spiegare l'evoluzione

2)nella seconda cercavo di mostrare che ,secondo me,c'era una
   una scappatoia. La esponevo e mi aspettavo commenti,correzioni,ma
   anche approvazioni

3)nell'ultima,dopo aver notato nella seconda parte l'importanza che
   ha la morte nel processo di evoluzione,sottilineavo come il
   binomio vita-morte fosse inscindibile,ecc..


Vi spiego quanto detto nel primo messaggio in maniera diversa.
Ve lo ricordate il cubo magico?Quel cubo colorato ,che doveva
essere risolto mettendo tutti i colori al posto giusto..
Immaginate di avere tra le mani un cubo del genere che sia quasi
risolto,cio� che manchino poche mosse alla soluzione.
Se siete bendati e non vedete quello che fate ,manovrandolo,quasi
certamente finirete per disfare quel poco ordine che gi� c'era,
perch� tra le tantissime configurazioni possibili � molto difficile
che troviate proprio quella che interessa a voi.
E' quello che dice Davies(e non solo) a proposito di casualit�
nell'evoluzione : i mutamenti casuali nel giro di qualche generazione
finirebbero per dissolvere la vita.
(vedi un'analogia tra colori del cubo e informazione contenuta nei geni).
La portata di queste affermazioni � molto importante,se si
accettano queste premesse bisogna rifiutare in blocco tutta la teoria
di Darwin.
Immaginate adesso di avere vicino a voi un suggeritore ,che vi faccia
capire in qualche modo se la mossa che state per fare � giusta o no.
Anche da bendati in questo modo potrete risolvere il cubo.
E' proprio questa la funzione che in natura ha la "morte":indirizza
l'evoluzione nella direzione giusta .
Ho parlato di entropia,non da un punto di vista termodinamico,ma
pi� vicina alla teoria dell'informazione.
In un sistema isolato l'entropia sicuramente aumenter�.
Nell'analogia del cubo,il rimanere isolati,senza suggerimenti,porta
a disfare il cubo.
Un sistema non isolato invece pu� anche diminuire la propria
entropia.
E' quello che accade con il suggeritore.
Poich� il problema � legato all'equiprobabilit� delle configurazioni
ho trovato molto suggestivo immaginare la questione in un altro
modo : � come se l'informazione proveniente dall'esterno(il
suggerimento o la morte)favorendo alcune configurazioni a scapito
di altre eliminasse questa equiprobabilit�.


Se non si accetta la casualit� dei mutamenti, l'alternativa � credere che
l'evoluzione segua delle "biforcazioni"in corrispondenza di punti
critici secondo una precisa teoria(?).
E' veramente molto complicato e in pi� non � per niente intuitivo,a
differenza della teoria di Darwin,ma si regge benissimo senza evidenti
contraddizioni.
C'� una differenza sostanziale per� tra le due interpretazioni,la
seconda presuppone l'evoluzione non pi� come un processo
continuo ,ma a "balzi"improvvisi.
E qui,per esempio,� importante anche il parere del biologo.

Credo che entrambi i punti di vista meritino un grande rispetto.

Speriamo che adesso qualcuno centri veramente il problema.

Auguri ,ciao.
Received on Tue Dec 28 1999 - 00:00:00 CET

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