Re: Sulla differenza di potenziale elettrico

From: Massimiliano Catanese <radicale.001_at_gmail.com>
Date: Sat, 4 Feb 2023 16:39:07 -0800 (PST)

Il giorno sabato 4 febbraio 2023 alle 23:10:04 UTC+1 Massimiliano Catanese ha scritto:
> Il giorno sabato 4 febbraio 2023 alle 18:55:04 UTC+1 carlost..._at_gmail.com ha scritto:
>
> > > --------------------------------------------------------------------------------------------------------
> > > facciamo finta che il cavo che porta corrente nelle case sia a
> > > *corrente continua*
> > > In tal caso il mio discorso iniziale avrebbe avuto senso ?
> > > ---------------------------------------------------------------------------------------------------------
> > In tal caso non mi sarebbe venuta in mente tutta quella brutta storia sul campo variabile, spira ecc.
> > Ti avrei detto solo che, avendo un generatore di tensione continua a 230V, allontanando i fili A e B
> > collegati ai suoi morsetti aumenta la distanza ma diminuisce il campo elettrico tra i due fili e quindi
> > il lavoro sull'unità di carica (prodotto tra campo elettrico e spostamento) rimane lo stesso e così
> > rimane costante la ddp.
> cè qualcosa che non mi torna
>
> Alla spina di casa colleghi due cavi. Sappiamo che uno solo porta corrente perchè l' altro è
> neutro e serve solo per il ritorno (per chiudere il circuito).
> Anche qui fingiamo che la corrente sia continua.
>
> Allora l' estremita del cavo che porta corrente puo a tutti gli effetti essere immaginato come
> una carica Q statica. Diciamo Q+
>
> Se piazzo una carica di prova molto piccola q+ alla distanza A da Q+ questa carica verrà
> respinta con una certa forza F lungo un segmento da A fino a B dove B l' abbiamo previamente
> scelto noi ad una distanza d da A
>
> Allora il lavoro L compiuto dal campo Q per unità di carica è (F*d)/q. Se la distanza tra A
> e B è piccola possiamo immaginare che la F si mantenga quasi costante per tutto il breve
> tragitto da A a B per cui la formula di sopra è approssimativamente corretta
>
> Ora :
> Se ripeto l' esperimento allontanando B da A fino a 2*d (ma fermo A) il lavoro diventa
> (circa !) 2*L che è maggiore di L
>
> No ?

Ma cè davvero qualcosa che ...

Perchè quello che conta è la differenza di ENERGIA potenziale (per unita di carica) ossia
Vb - Va

In altre parole anche se lo vedo in modo un po confuso il lavoro è quello che viene
compiuto non tanto tra due punti dello spazio diversi ma da due *potenziali* diversi
indipendentemente dallo spazio che diviene un "accessorio" ossia una conseguenza
perchè se fosse Va = Vb allora o il punto è lo stesso o sono due punti equipotenziali
che è come se fosse lo stesso punto dal punto di vista elettrico , in altre parole
cè una relazione di equivalenza : a = b <=> Va = Vb

In questo senso è chiaro che la distanza tra i due punti non conta piu nulla perchè
quello che conta è la "distanza" (la differenza) tra i due potenziali e quindi se a casa
abbiamo 230 V significa che 230 V è la differenza tra il potenziale massimo e quello
zero della terra e la distanza non conta piu nulla

Ma è solo una intuizione confusa purtroppo. E non so se è corretta.
Received on Sun Feb 05 2023 - 01:39:07 CET

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