Re: Un piccolo esercizio di relatività (ristretta!)

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Wed, 19 Apr 2023 16:10:27 +0200

JTS ha scritto:
> Non so se qui "deludenti" si riferisca ai risultati ottenuti
> insegnando a tutti gli insegnanti o solo agli insegnanti di materie
> vicine alla fisica.
Mi riferivo a insegnanti di scienze (prevalente biologi o chimici di
formazione).
In entrambi i casi non mi sono trovato bene, per ragioni diverse.

I chimici li ho trovati rigidi, dogmatici (naturalmente parlo di
qualche caso; non potrei fornire dati statisticamente significativi).
Anche con una certa prevenzione per il solo fatto che ero un fisico.
Credo tu sia troppo giovane per sapere del tempo in cui andava il
"progetto Brocca", ossia un insegnamento abbinato di chimica e
fisica, tenuto da un unico docente.
Il progetto chiuse nel 2010, credo con la riforma Gelmini.

I biologi li trovavo più aperti e ho potuto sviluppare delle
collaborazioni in più occasioni.
Il problema era la totale assenza di preparazione fisica e matematica
e una certa presunzione di essere il "lato umanistico" dell'istruzione
scientifica. Cosa che pesava parecchio per es. per quelle briciole di
astronomia/astrofisica che un tempo erano presenti nei programmi al
quinto anno della loro materia.
Non erano in grado di fare più di pure chiacchiere, e faticavano a
capire che la fisica è un'altra cosa...

> Detto questo, per esperienza fatta (vedi nota sotto) gli insegnanti
> sono sottoposti ad una continua pressione a fare cose che lascia
> poco tempo per riflettere.
Questo lo so benissimo. E so anche qualcosa che forse tu non sai: la
situazione è molto peggiorata da quando Letizia Moratti in qualità di
ministro decise che non si doveva transigere e che ogni insegnante
doveva passare *in classe* le 18 ore di contratto.
L'unica giustificazione "ufficiale" era quella di ridurre il costo
dell'istruzione a carico dello Stato combattendo gli "sprechi".
Da allora le 18 ore si raggiungono con una quantità di "spezzatini",
tra l'altro con scarsissimo rispetto della continuità didattica.
Ma (secondo me) la motivazione politica era un'altra: il partito cui
la Moratti apparteneva sentiva la classe docente come un nemico;
quindi, come tutta la destra, aveva e ha l'obbiettivo di ridurne
l'influenza sugli allievi, impedendogli di lavorare seriamente e
trasformandoli in ubbidienti "macchine per insegnare".
(Mi scuso per l'OT politico, ma ogni tanto lo trovo necessario.)

> Nota: ho insegnato al liceo scientifico per un anno con undici ore.
Sarà stata una supplenza. Non credo di aver mai sentito, nella scuola
ante-Moratti, di un orario di cattedra così ristretto. Credo che 14-15
non fosse raro, ma 11...
-- 
Elio Fabri
Received on Wed Apr 19 2023 - 16:10:27 CEST

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