Re: Precessione

From: Giorgio Bibbiani <giorgiobibbiani_at_TIN.it>
Date: Sat, 3 Aug 2024 07:25:40 +0200

Il 02/08/2024 21:20, Pier Franco Nali ha scritto:
...
> Infatti secondo me la chiave di tutto è proprio la questione degli estremi
> d’integrazione.
> Forse i passaggi si ricostruiscono meglio se anziché partire dalla (14.10)
> si risale a monte, alla (14.7) che è la soluzione generale per \phi per un
> generico potenziale centrale, o meglio ancora se si prende il suo
> differenziale d\phi.
> Se il potenziale lo scrivo U=U_0+\deltaU, dove U_0=-\alpha/r, e sviluppo
> l’integrando della (14.7) fino al primo ordine, potrò anche scrivere
> dall’altra parte \phi come differenziale di un termine di ordine zero
> d\phi_0, corrispondente a U_0, più quello di un termine d\delta\phi,
> proporzionale a \deltaU.
> A quel punto mi sembra davvero tutto dipenda dalla scelta del cammino
> d’integrazione.
> La scelta più naturale (e anche la più pratica) è integrare da r_min a
> r_max del problema imperturbato o, passando agli angoli, 2 volte
> l’integrale da 0 a \pi.
...

Mi rimane una questione non chiara, comprendo il procedimento
di calcolo ma ho un dubbio sul significato da assegnare al
risultato del calcolo...
Una volta definito deltaphi con il procedimento di calcolo descritto,
quale significato fisico gli si potrebbe associare, quale sarebbe
una definizione operativa per la misura di deltaphi?
Io non saprei come sensatamente misurarlo nella realtà!

L&L nell'esercizio 3 prima definiscono deltaphi in modo operativamente
coerente ("per ogni giro il perielio dell'orbita si sposta di un
piccolo angolo deltaphi"), in base a questa definizione allora io intendo che
deltaphi sarebbe la differenza tra l'angolo Deltaphi calcolato con la (14.10)
lungo il moto _reale_ (r_min e r_max reali con il potenziale reale perturbato)
e 2Pi, deltaphi = Deltaphi - 2Pi, questa è una definizione operativa che
permette direttamente di misurare deltaphi come avanzamento della linea
degli apsidi.
Invece nell'esercizio 3 L&L calcolano una cosa _diversa_, e, ripeto,
io non capisco neanche quale significato fisico avrebbe il valore
calcolato in quel modo, cioè come si potrebbe fare senza troppi arzigogoli
il confronto tra il valore teorico così calcolato e un qualche valore
sperimentale misurato direttamente.

Ciao

-- 
Giorgio Bibbiani
Received on Sat Aug 03 2024 - 07:25:40 CEST

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