Re: sensibilià uditiva

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Sat, 25 Apr 2009 21:21:51 +0200

?manu* ha scritto:
> S�, interessante, ho cominciato a darci un'occhiata. Ma la mia maggiore
> curiosit�, che non sono riuscito a soddisfare, � sul come mai
> l'evoluzione ha privilegiato proprio quei tre colori. A leggere sui
> testi di biologia non sembra che ci sia un motivo particolare. Si
> evidenzia il fatto che altri animali hanno recettori su frequenze diverse.
>
> Invece io ho sempre avuto una teoria un po' pi� "affascinante".
> Secondo me, il VERDE � legato alla clorofilla, il ROSSO
> all'emoglobina, il BLU al colore del cielo. Per esempio, mi pare
> incredibile che proprio la sostanza fondamentale per il ciclo di vita
> delle piante, cio� quella (unica?) sostanza che distingue la vita
> vegetale, sia proprio identificabile da un preciso recettore
> nell'occhio umano. Lo stesso vale per l'emoglobina, che distingue in
> maniera quasi univoca la vita animale (ed � utile per identificare le
> ferite). La motivazione per il BLU � forse pi� labile, ma potrebbe
> derivare dall'utilit� a orientarsi e mantenere l'equilibrio (pare sia
> molto pi� difficile orientarsi sott'acqua proprio perch� il cielo non
> � visibile).
Confesso che la tua "teoria" mo comvince poco, e alcuni (pochi) fatti
che conosco sembrano andare contro.

1. Sono noti esempi di pigmenti sensibili a due bande di l. d'onda in
batteri, il che prova se non altro che la sensibilita' cromatica
precede di molto la clorofilla, il sangue e tutto il resto.

2. Tra i vertebrati (ma anche solo tra i mammiferi) e' comune un
fotopigmento con picco di sensibilita' nel blu, ma ci sono forti
variazioni per i pigmenti sensibili a l. d'onda ndel campo
verde-rosso.

3. I vertebrati hanno cominciato a colonizzare la terra emersa
sicuramente *dopo* aver gia' sviluppato la sensibilita' cromatica, e
sott'acqua (come hai detto) il cielo non si vede o si vede poco e male

4. Quelli che chiami "precisi recettori" non sono afatto precisi: la
banda sdi sensibilita' e' sempre molto larga, e poco diversa tra
pigmenti M e L.
Inoltre, come ho gia' scritto - credo - nel post precedente, tra i
mammiferi solo i primati hanno la tricromaticita'.

La visione che mi sembra oggi vada per la maggiore e' la seguente.
I primi mammiferi facevano vita principalmente notturna, quindi
avevano poco vantaggio da una accurata distinzione dei colori.
Che il tricromatiscmo si sia sviluppato solo tra i primati, sarebbe
correlato col fatto che questi sono (tra i mammiferi) i soli
prevalentemente frugivori. E' evidente il vantaggio selettivo
risultante dal saper riconoscere un frutto maturao, rosso o giallo,
tra le foglie verdi, distinguendolo da uno immaturo e quindi verde.
Questo conconrda col fatto che il tri- o quadri-cromatismo sia invece
diffuso tra gli uccelli, tra i quali i frugivori abbondano.

Lunedi' mettero' a disposizione nel mio sito un articolo di rassegna:

http://www.df.unipi.it/~fabri/sagredo/varie/Nathans-Neuron-1999.pdf
                                 

-- 
Elio Fabri
Fr
Received on Sat Apr 25 2009 - 21:21:51 CEST

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