Re: Cosa c'era prima del Big Bang?

From: Davide Campagnari <davide.campa_at_gmail.com>
Date: Tue, 7 Aug 2012 02:23:44 -0700 (PDT)

On 6 Ago, 21:48, Elio Fabri wrote:
> Tra l'altro, ho il fiero dubbio che quel vizio genetico
> la QFT se lo porti ancora appresso:
Si', e con il passare del tempo ci si e' talmente abituati che non lo
si vede piu' come un vizio ;-)
A dirla tutta, questa e' solo una mezza battuta: gli approcci basati
sul gruppo di rinormalizzazione si basano proprio sulla necessita' di
rinormalizzare e sull'arbitrarieta' dello schema da scegliere.

Ci sono, ovviamente, tentativi di miglioramento (algebraic QFT, per
dirne una); questi pero' procedono piuttosto a rilento, vuoi perche'
richiedono una matematica al di la' dell'esperienza del fisico teorico
quadratico medio, vuoi perche' non li si percepisce come interessanti.
Citazione di un mio ex-collega: "Tutto bello e ben definito, si', ma
in due settimane non tirano fuori nulla di piu' di quanto non possa
fare io in una domenica pomeriggio."
Bada bene, non sto dicendo che condivido; forse e' una questione di
moda, e anche in fisica la moda puo' cambiare...

> non a caso, 't Hooft e Veltman hanno avuto il Nobel nel
> 1999 per aver dimostrato la rinormalizzablita' della teoria
> elettrodebole. Il che vuol dire che le divergenze ce le
> abbiamo ancora, e premiamo quelli che ci mostrano come
> conviverci... Oppure mi sbaglio? In caso, qualcuno mi correggera'
Non sbagli ma, come certo ben sai, esistono anche teorie *non*
rinormalizzabili. Quindi se per il momento ingoiamo, seppur a
malincuore, le divergenze, e supponiamo che ad essere significative
siano le teorie rinormalizzabili, ecco che il lavoro di 't Hooft e
Veltman diventa importante. Illeggibile, ma importante :-)

Davide C.
Received on Tue Aug 07 2012 - 11:23:44 CEST

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