Il 07 Feb 2007, 20:34, Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto:
> popinga ha scritto:
> > Devi ammettere, per�, che Lisa Randall � molto bella.
> Beh, allora non si discute :-))
>
> > ...
> > ma � chiaro che a questi livelli (dimensioni extra, radione,
> > quintessenza...) quasi nessun principio � al sicuro:)
> C'e' solo da chiedersi se stiamo ancora parlando di fisica...
Ringrazio molto Popinga per l'attenzione e le notizie riferite,
ma onestamente mi sembra che si sia diffusa una sorta di
pregiudizio antiscientifico che prolifera sull'ignoranza e la flessibilit�
dei
modelli astrofisici e cosmologici. E' vero che questa flessibilit�
c'�, ma � anche vero che molti fatti sperimentali sono assodati.
Per fare un esempio, se c'� una cosa che mi sembrava convincente
� che per alcune pulsar i dati osservativi confermano la validit� della
relativit� generale. Sono andato a cercare cosa dice di tecnico la
Randall. E lei dice che il suo modello � pienamente coerente con
la validit� esatta della relativit� generale, nonostante il KK. Sembra
che lo spessore e la risonanza che le sue speculazioni hanno ottenuto
nella comunit� degli astrofisici sia dovuto proprio a questo. C'� da
dire che Hawking, se non ricordo male, ha utilizzato il modello di
Sundrum Randall, mentre Penrose, ad esempio, non la nomina
nemmeno nell'indice analitico delle sue 600 pagine, ma c'� un punto
di convergenza di non poco conto fra il modello della Randall ed i
twistors di Penrose, al punto che il modello della Randall � stato
confrontato con successo con eleborazioni quasi completamente
twistoriali + loop quantum gravity. Resta il problema ormai famoso che
certamente tutti si chiedono per quale ragione si dovrebbe dare una
qualche preferenza ad un modello con delle assunzioni di partenza
che appaiono extra-sensibili rispetto alle tecniche odierne di indagine.
Questa obiezione � ripresa sul sito ormai celeberrimo not even wrong
http://www.math.columbia.edu/~woit/wordpress/?m=200509
dove il giudizio sulla questione � tranchant. A parte il numero di
dimensioni, a parere degli autori il modello della Randall non
abbonda di predizioni necessarie sulla fisica delle particelle.
Sfogliando il libro della Randall si ha la sensazione che lei non
la pensi allo stesso modo ma non si ha la possibilit� di convincersi
di ci� a partire dai suoi articoli scientifici. E' difficile distinguere fra
le
scelte del modello che discendono dall'esperienza e le scelte che si
impongono come conseguenze logiche necessarie del modello,
e ripeto, a parte le tre dimensioni, l'evidenza della necessit� di
gruppi di simmetria come SU(2) ed SU(3) ed U(1) variamente replicati
e combinati e coordinati da un SU(4) ed eventualmente, ad un livello
pi� alto da SU(5) (per riconoscere la necessit� di SU(5) occorrerebbe
avere visto partner supersimmetrici, ma il problema della gerarchia
e l'estrapolazione delle running coupling constant permette di prevedere
un deserto supersimmetrico ben lontano dalle possibilit� esplorative di
qualsiasi esperimento a terra per questo genere di particelle, mentre i
vari eclatanti effetti a livello di astroparticle physics osservativa
che sono stati presi in considerazione hanno escluso
metodicamente ogni evidenza certa, � vero poi? )
la sensazione � comunque che anche la Randall sia
lungi da una deduzione "elegante nel senso di Polya-Einstein"
della fenomenologia osservata.
Definizione di eleganza secondo Polya: l'eleganza di un risultato
� direttamente proporzionale al numero di idee precedentemente
indipendenti che ne discendono ed inversamente proporzionale
alla fatica che si deve compiere per enunciare il risultato
medesimo.
Eleganza secondo Einstein: poche idee comunemente condivise
implicano
con necessit� molte osservazioni precedentemente indipendenti.
(non so se Einstein abbia mai pronunciato una frase del genere,
ma � qualcosa che si attaglia bene alla sua attivit� intellettuale).
Per quanto riguarda la materia oscura, dopo
avere sfogliato il libro della Randall ho trovato un articolo su Le Scienze
che parla dei risultati sulla mappatura a lungo range di quest'ultima.
I risultati si basano sullo studio sistematico del lensing gravitazionale
e portano ad una evidenza che al profano appare sorprendente: sembra
che ci sia una sorta di separazione di fase fra materia oscura e materia
visibile, con frange di materia visibile al bordo fra estese regioni di
materia
oscura. L'articolo dice che questo risultato conferma i modelli consolidati
sull'origine della materia oscura. Ovvero?
> --
> Elio Fabri
>
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Received on Fri Feb 09 2007 - 18:34:58 CET