"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:crmpvm$7jf$2_at_newsreader2.mclink.it...
[Elio Fabri]
> Le fenditure sono "puntiformi", ma hanno un diametro...
> Forse sono circolari? Allora le chiamerei "fori", non fenditure...
> Sono equidistanti 2 micron?
> Vuol dire i fori sono molti allineati?
> E i 2 micron che cosa sono: le distanze tra i bordi di due fori
> adiacenti?
> Oppure non ho capito niente?
non mi permetterei, mi sono spiegato male..diciamo a pene di segugio :-)
Il problema � complesso ma pu� essere schematizzato in questo modo.
Supposto di avere un reticolo di diffrazione con passo D, apertura della
fenditura d ed illuminato con luce coerente di lunghezza d'onda lambda, si
ha la classica equazione sin(theta)=k*lambda\ D con k=1,2,3...e theta
angolo di deviazione dei vari ordini di diffrazione.
Cosa succede togliendo o inserendo alcune righe nel reticolo rendendo
quindi il reticolo non pi� lineare? Per simulare ci� uso un reticolo
"dinamico" in cui posso aprire e chiudere delle fenditure.
Non potendo fare un reticolo dinamico dell'ordine di 1000 lpm (linee per
millimetro) utilizzo un LCD o un DLP con relativa demagnificazione.
Partendo quindi da un reticolo fatto con LCD (supposto per semplificare con
funzione trasmissione di ogni pixel di tipo delta, 0-1) con dimensioni del
pixel 10x10 micron e distanza tra pixel e pixel di 2 micron, numero di pixel
512, lo si focalizza con una lente in modo da avere a distanza x=50cm una
demagnificazione di 10, e quindi lo si collima, per cui ogni pixel diventa
di 1micron con dimensione totale del fascio collimato di 512 micron ( non
proprio, ma semplifico).
Ora considero le colonne tutte uguali per simulare una fenditura in cui la
larghezza sia molto minore dell'altezza e trascuro la diffrazione verticale.
(che viene eliminata con un filtro spaziale).
Quello che non riesco a capire � questo: mentre sul piano del reticolo
essendo d=10 micron > di lamdba ( 0,6 micron per il rosso) gli effetti di
diffrazione sono trascurabili (lo sono?) sul piano immagine ( e quindi il
fascio collimato) il reticolo diventa con un passo di 1000 lpm e dovrei
quindi avere la convoluzione delle funzioni di trasmissione dei singoli
pixel e quindi simulato gli effetti di un reticolo dinamico in cui gli
effetti di interferenza diventano consistenti.
Se questo ragionamento � esatto, voglio trovarmi la funzione che lega fase e
ampiezza della convoluzione dei vari pixel sul piano immagine con le
aperture\chiusure delle varie fenditure e viceversa, data una fase ed
ampiezza della funzione convoluzione trovare quali e quante fenditure devono
essere aperte.
Sperimentalmente la cosa funziona, nel senso che variando le
aperture\chiusure delle varie fenditure (disegnando un pattern di punti
nell'LCD), si ottengono diversi ordini di diffrazione con diverse ampiezze
ed in alcuni casi si riesce a simulare una focalizzazione dinamica, quando
per esempio il reticolo assume la conformazione di una zone-plate.
Il dispositivo LCD diventa quindi una lente dinamica che focalizza l'onda
piana coerente in una immagine reale e virtuale, e guardando "attraverso"
l'LCD si vede l'immagine virtuale e cio� un punto focalizzato nello spazio.
Boh, non so se mi sono spiegato bene, ma scriverlo mi ha aiutato a capire
alcune cose..
Saluti virtuali
Gigi Loreti
Received on Sat Jan 08 2005 - 10:48:07 CET
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