Re: Paradosso del gemelli, con e senza etere - bis

From: Dino <brunieradino_at_inwind.it>
Date: Mon, 19 Jan 2009 23:35:54 GMT

"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> ha scritto nel messaggio
news:49749984$0$843$4fafbaef_at_reader5.news.tin.it...
> "Dino" <brunieradino_at_inwind.it> wrote in message
> news:piscl.159458$Ca.29264_at_twister2.libero.it...
>> In base alla teoria eteriana, il SR riferimento Terra si sta muovendo
>> nell'etere, per cui se funzionano bene muovendosi rispetto all'etere, non
>> c'� ragione che non funzionino altrettanto bene se in quiete rispetto
>> all'etere.
>
> ??? Non capisco. Secondo questa teoria eteriana gli orologi fermi rispetto
> alla Terra (che ipotizziamo in moto rispetto all'etere) non sarebbero
> rallentati?
> Con "orologi che funzionano bene" avevo specificato che intendevo "orologi
> non rallentati" (ne', eventualmente, accelerati).
> Era questa la mia domanda. Una volta ipotizzato che ci troviamo
> nell'etere,
> c'e' modo per controllare che gli orologi non sono "rallentati"?
> Mi va bene anche la risposta "No, non c'e' modo, perche' se ci fosse
> avremmo
> individuato una maniera sperimentale per individuare l'etere. Invece
> l'etere
> non e' possibile individuarlo con esperimenti (almeno non con esperimenti
> di
> questo tipo)". Solo che non ho capito se questa sarebbe la tua risposta o
> no.

Io avevo inteso che non "rallenta" o "accelera", un orologio rispetto ad
un'altro, ambedue in quiete nel SR etere.
Perch� solo cos�, mi pareva, si sarebbe potuto dire che non funzionano bene.
Comunque si pu� certamente dire � che gli orologi sulla Terra vanno pi�
lentamente rispetto a quelli in quiete rispetto all'SC etere, perch�
sicuramente la Terra � in moto rispetto all'etere, ma non si sa di quanto,
perch� non c'� modo di controllarlo.
Perch�, appunto, a tutt'oggi, non mi risulta che ci sia un modo per scoprire
la velocit� della Terra rispetto all'etere (come hai scritto tu).

>
>> > Inoltre, considerati due orologi fissi nel riferimento dell'etere, O1
>> > e O2, a distanza D l'uno dall'altro; quando l'orologio O1 segna
> l'istante
>> > t, dobbiamo dire che *in quello stesso istante* anche l'orologio O2
>> > (quello distante D dall'orologio O1) sta segnando l'istante t? C'e'
>> > modo per controllare che, in quel momento, i due orologi stanno
>> > segnando lo stesso istante? Quale e' questo modo?
>>
>> Si misura la distanza tra O1 e O2, si divide per c, e si trova il tempo
>> che ci mette la luce per andare da O1 a O2.
>> Poi O2 imposta il suo orologio con quel tempo.
>
> Cioe', dimmi se capisco bene.
> Siamo fermi rispetto all'etere (anche O1 e O2 sono fermi).
> Quando O1 segna l'istante t1 spedisce un segnale di luce verso O2 che
> dista
> D da O1. Quando O2 riceve il segnale setta il proprio istante al valore
> t2=t1+D/c. E' questo che intendi?

Esattamente.

>
>> All'ora 0 O1 invia un segnale luminoso a O2 che, al suo arrivo, far�
>> partire il suo orologio.
>
> E lo fara' partire non dallo 0 ma dal valore D/c. E' cosi'?
>
Si.

>> A questo punto i due orologi saranno sincronizzati e segneranno lo stesso
>> tempo.
>> Tutto questo perch�, per la relativit� eteriana, solo un SR in quiete
>> rispetto all'etere � isotropo.
>
> Aspetta!
> Andiamo con i piedi di piombo! Intanto cerchiamo di capire (almeno
> cerchiamo
> di far capire a me cosa vuoi intendere tu), poi cercheremo di dare un
> qualche significato alla parola "isotropia" e vedremo se potremo affermare
> o
> meno che solo un riferimento in quiete rispetto all'etere e' isotropo.
>
>> Le prove ci sono, a mio parere, e sono, almeno, tutte le manifestazioni
>> elettromagnetiche che, per il buon senso, non possono manifestarsi nel
>> nulla.
>
> Mi devi scusare ma io non capisco cosa significa "manifestazioni
> elettromagnetiche nel nulla". Una "manifestazione meccanica", tipo una
> pallina che da qua si sposta verso il muro poi, arrivata sul muro,
> rimbalza
> per tornare qua, si potrebbe "manifestare nel nulla"? Naturalmente con
> "nulla" non intendiamo proprio nulla, intendiamo che ci siano almeno
> pallina
> e muro. La domanda sarebbe:
> e' necessario anche qualcos'altro perche' si possa avere questa
> "manifestazione meccanica"? E' necessario un qualche "etere" che permetta
> alla pallina di propagarsi da qua verso il muro?

In base alla mia idea su cos'� l'etere, senza di esso non potrebbe esistere
neanche la materia e quindi, neanche la pallina.
Ma senza l'etere, almeno, non potrebbero manifestarsi le onde
elettromagnetiche, perch� un'onda ha bisogno di un mezzo per manifestarsi.
Comunque Einstein stesso, in una sua opera scrisse "D'altra parte a favore
dell'ipotesi dell'etere gioca un argomento molto importante. Negare l'etere
significa, in ultima istanza, supporre che lo spazio vuoto non possieda
alcuna propriet� fisica, il che � in disaccordo con le esperienze
fondamentali della meccanica".

>
> Poi potra' anche essere vero che la questione e' piu' sottile di come io
> la
> starei mettendo qua. Ma intanto, siccome stiamo cercando di capire, io
> prima
> di accettare una frase tipo "le manifestazioni elettromagnetiche non
> possono
> manifestarsi nel nulla" vorrei capire cosa avrebbero di specifico queste
> manifestazioni elettromagnetiche rispetto alle "manifestazioni
> meccaniche".

Le manifestazioni elettromagnetiche sono sicuramente ondulatorie e, quindi,
hanno bisogno di un mezzo.
Per quanto riguarda quelle meccaniche credo che ci sia ancora molto da
scoprire. In ogni caso non mi pare necessario parlarne.

>
> In ogni caso, direi che sarebbe meglio sorvolare su questi punti per
> seguire
> la strada con i "piedi di piombo". Il passo che citi sopra lo avevo messo
> non tanto per sottolineare che abbiamo una diversa idea di buon senso, ma
> proprio perche' volevo sapere quali erano le tue risposte alle mie domande
> nella ipotesi che si accettasse cio' che tu ritieni derivare dal buon
> senso.
>
Per� lo ritengo importante perch� � proprio per il buon senso che io
sostengo l'esistenza dell'etere, con tutti i suoi problemi, che sicuramente
mi farai rilevare.
Li ho rilevati anch'io, anche se in modo meno approfondito di te,
perch� non sono un esperto in fisica.
Ma non per questo si deve accettare che delle onde si propaghino
nel vuoto.

> Quindi la mia intenzione sarebbe quella di sorvolare per il momento sulle
> ultime domande (alle quali eventualmente vorrai rispondere, ma mi scuserai
> se, almeno per il momento, evitero' di inoltarmi troppo su questi ultimi
> punti).
>
> Il punto che maggiormente mi preme per ora e' capire se ho ben
> interpretato
> le tue risposte su come opereresti per controllare che orologi fermi
> rispetto all'etere segnano lo "stesso istante".
>
> Qualora avessi ben interpretato le tue risposte, il passo successivo
> sarebbe
> quello di analizzare cosa avviene qualora gli orologi fossero fermi
> rispetto
> alla Terra (quindi, se ben capisco, gli orologi sarebbero rallentati
> rispetto agli orologi che segnano il "tempo vero", cioe' quelli fermi
> rispetto all'etere), e venissero posti a distanza D misurata con regoli
> fermi rispetto alla Terra (quindi, se ben capisco, i regoli sarebbero
> contratti rispetto ai regoli "giusti", cioe' quelloi fermi rispetto
> all'etere).

Si hai interpretato correttamente.

> La mia domanda sarebbe la seguente.
> O'1 e O'2 sono fermi rispetto alla Terra e sono distanti D (misurato con
> regoli fermi rispetto alla Terra). Quando O'1 segna l'istante 0 si trova
> proprio sovrapposto ad un orologio fermo nel riferimento dell'etere il
> quale
> sta segnando anch'esso l'istante 0, e proprio in quell'istante, dalla
> Terra,
> si spedisce un segnale luminoso che va da O'1 verso O'2.
> Ipotizzando che la Terra si muova a velocita' v rispetto all'etere, quale
> sarebbe il "vero istante" al quale il segnale luminoso arriva su O'2?

Ponendo, per semplicit�:
D = 1c
v = 0,6c

Il vero istante (che penso che tu intenda quello relativo ad un orologio in
quiete rispetto all'etere) sarebbe 2 secondi, applicando le trasformazioni
inverse,
e cio�: t = 1+0,6/rad(1-0,6^2).

Per� mi � venuto qualche dubbio, cercando di immaginare come possa accadere.
Perch� si dovrebbe prima trasformare la lunghezza D dal SR Terra a quello
dell'etere.
Poi si dovrebbe immaginare come vanno le cose e calcolare i tempi, visti
dall'etere, tenendo conto che sulla Terra deve valere l'esperimento di M&M.
Ma non essendo esperto in matematica e per non lasciar passare troppo tempo,
ho preferito soprassedere e risolvere il problema con le trasformazioni
inverse.

E ora aspetto le tue osservazioni.

Ciao.
Received on Tue Jan 20 2009 - 00:35:54 CET

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