l'ho dimenticato....

From: Angelo <angelo.martini_at_katamail.com>
Date: Thu, 8 May 2008 18:16:02 +0200

Ci ero arrivato ed ora l'ho scordato.
Se considero la luce solare, avr� infiniti fronti piani (almeno
approssimativamente tali) che mi giungono da ciascun punto (sorgente
elemetare isotropa di onde sferiche) della sorgente estesa sole. Ne consegue
che i vari fronti piani si intersecheranno variamente. Se stabilisco una
limite di variazione del campo elettrico entro il quale lo considero
costante, la luce che mi giunge dal sole potr� essere schematicamente
rappresentata da un "mosaico" con "tessere" di dimensione e forma variabile
rappresentanti ciascuno un fronte d'onda (entro l'approssimazione fatta).
L'estensione media di queste superfici d'onda � correlata al concetto di
coerenza spaziale della luce. Pi� lontani ci poniamo dalla sorgente,
maggiormente rendiamo coerente spazialmente la luce, perch� riduciamo gli
effetti del differente cammino delle onde provenienti da punti differenti
della sorgente medesima. Al tendere all'infinito della distanza, la sorgente
diviene puntiforme e la coerenza spaziale tende all'infinito. E' corretto
tutto ci�?

Se s�, allora chiedo:
1) come � stabilito, convenzionalmente, lo scostamento di valori del campo
elettrico entro il quale si pu� ancora parlare di fronte d'onda?
2) come, esattamente, si esprime la coerenza spaziale (per esempio
riferendosi alla superficie media dei fronti d'onda, al loro diametro medio,
ecc: a me verrebbe da dire l'estensione massima entro la quale, nell'ambito
dell'approssimazione fatta, troviamo un luogo di punti contigui aventi lo
stesso valore di campo elettrico; ma vorrei formalizzare meglio il
concetto)?

Grazie, Angelo
Received on Thu May 08 2008 - 18:16:02 CEST

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