Re: calore è campo elettromagnetico?

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: Mon, 13 Jun 2005 22:20:23 GMT

Elio Fabri wrote:
....
> Lui fa una domanda "ingenua" che mostra le sue conoscenze certo non
> molto profonde (e questa *non e'* una colpa).
> E voi vi immergete in una discussione che sicuramente gli passa sopra
> la testa (e nella quale poi entrero' anch'io ;-) )

Beh, sia io sia Franco abbiamo cercato di rispondergli. Solo che i punti
di vista erano differenti e quindi, anche per chi aveva scritto era
opportuno un chiarimento. Farlo senza saltare completamente su un piano
tecnico totalmente incomprensibile non e' facile col risultato che
comunque la discussione ha preso la via dell' iperuranio :-)

....
> nanofuc ha scritto:
>
>> � vero che anche il calore, cos� come la luce, � in realt� un'onda
>> elettromagnetica? Come si pu� spiegare tale fenomeno?
>
> Vedete che nanofuc usa due termini, "calore" e "luce", come se fossero
> sullo stesso piano.


Veramente, e solo nanofunc puo' confermarlo o smentirlo, mi sembra che
la domanda non fosse fatta nel senso che luce = calore ma luce = onde
e.m., calore = onde e.m. (la lunghezza d' onda puo' impedire l' uso
della proprieta' transitiva).

....

> Lasciatemi dire prima di tutto che sarebbe meglio se i fisici
> trovassero il modo di abolire questa parola, che crea soltanto
> confusioni, data la sua complicata storia...

Forse. Ma la fisica, a meno di non ridefinire quasi integralmente il suo
dizionario (difficilmente proponibile), deve fare i conti con un uso
tecnico di parole comuni che e' sicuramente sorgente di spiazzamento ed
equivoci per profani (e talvolta addetti ai lavori) pero' e' anche un
modo per mantenere il contatto con la realta' sperimentata nella vita di
tutti i giorni.

> Ad ogni modo, un fisico di oggi ammette di parlare di calore solo
> intendendo con cio' un particolare modo con cui un corpo puo'
> acquistare o perdere energia.

> Non e' facile darne una definizione chiara, e ci sono antipatiche
> eccezioni... Ma la definizione di fatto si da' solo in forma negativa:
> se un corpo varia la sua energia interna, mentra non varia nessun
> parametro macroscopico come il volume, la forma, la magnetizzazione
> ecc. allora dico che la variazione di energia si e' avuta tramite
> scambio di calore.

Io, dal punto di vista termodinamico, preferirei dire "e' calore tutto
quello che varia l' energia interna ma non e' lavoro". Mi rendo conto
pero' che la definizione non e' comunque il massimo della chiarezza. Ci
dovro' pensare un po' su'.

> Notate pero' che le ultime tre parole sono gia' un relitto del
> passato: se dico che c'e' stato uno 'scambio", vuol dire che qualcosa
> e' passato da A a B, ossia rischio di resusctiare la visione del
> calore come sostanza...
> Percio' si dice, ma sapendo che non si dovrebbe. Solo che non abbiamo
> altro modo di dirlo :)

Sul "passaggio di calore" invece non sarei cosi' negativo. Capisco il
timore di ricadere in interpretazioni "caloriche". Ma e' anche vero che
l' idea che per variare l' energia di un sistema e' necessario un
qualche flusso attraverso la frontiera non mi sembra ne' sbagliata ne'
da eliminare.


> C'e' una stretta relazione tra calore e temperatura, in questo senso:
> cheil calore puo' passare solo da un corpo a temperatura piu' alta a
> uno a temp. piu' bassa.
> Il che implica che se io ho a disposizione, come fonte di energia, un
> corpo caldo, potro' al massimo partare un altro corpo alla stessa
> temperatura del primo, ma mai oltre.

OK. Ma questo implica che sia definita la temperatura del corpo. Questo
non implica che sia definibile un equilibrio termodinamico (anche solo
locale) per il corpo in questione ?

....e faccio due esempi, uno che rientra nella
> categoria, e uno che non ci rientra.
>
> A. La luce del Sole.


OK


> B. Una sorgente appross. monocromatica (un laser, se volete).
> In questo caso la limitazione non c'e': il corpo che assorbe la
> radiazione puo' arrivare a una temperatura molto maggiore della
> sorgente.

Uhm. Temperatura del laser ? Non sara' per caso una temperatura negativa
, vista l' inversione dei livelli ? Ma le temperature negative, dal
punto di vista termodinamico sono maggiori di qualsiasi temperatura
positiva. Quindi il corpo che assorbe la radiazione non puo' neanche in
questo caso superare la temperatura della sorgente.

Piuttosto, il laser come fa variare l' energia interna del bersaglio ?
Fa lavoro ? Se non fa lavoro macroscopico per la termodinamica e' di
nuovo un trasferimento di tipo calore.

Secondo me la situazione in cui la radiazione scambia energia non
sotto forma di calore e' p.es. il caso in cui faccio lavoro attraverso
la pressione di radiazione oppure lavoro chimico (fotosintesi etc.)...

Giorgio
Received on Tue Jun 14 2005 - 00:20:23 CEST

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