Re: livelli energetici

From: Giacomo Ciani <giacomo.ciani_at_tiscalinet.it>
Date: Thu, 10 Jun 2004 15:05:48 +0200

> Chiedo scusa

E di che? Ben vengano tutte i volontari!

>a tutti se intervengo prorpio io (che non so niente) a
> risponderti. Ma credoc he la cosa che tu affermi sia molto diversa da
> quella descritta da Elio Fabri.
>
> Questi, infatti, spiega chiaramente come il fotone di 11 eV con un urto
> anelastico cede parte della sua quantit� di moto e della sua energia
> all'atomo di idrogeno e non tutta. Gli cede 10.2 eV, per far fare il salto
> all'elettrone dallo stato fondamentale al primo livello eccitato. E la
> differenza tra questi duel livelli � minore di 11 (� 10.2 eV). Quindi
> ecco che l'elettrone prende 10.2 eV, va nello stato eccitato. Quando
> ritorner� nello stato fondamentale rilascer� un fotone da 10.2 eV. Il
> fotone da 0.8 eV non � quello che viene emesso quando l'elettrone torna
> nello stato fondamentale, ma quello che viene prodotto quando l'elettrone
> va nello stato eccitato. Ossia quando, dopo l'"incontro" con il fotone da
> 11 eV, l'elettrone prende 10.2 eV e lascia i restanti 0.8 sotto forma di
> un altro fotone.

Che questa sia il punto di vista espresso da Elio credo che sia pacifico.
Per� non vedo in questo il chiaro segno che il punto di vista espresso da me
non sia equivalente...

>> - l'elettrone assorbe il fotone e va a finire in uno stato instabile
> S�, ma parliamo di un fotone con un eccesso di energia di 0.8 eV

Quindi? Non ti seguo... � troppo poca? A parte che vorrei affrontare il
discorso da un punto di vista pi� generico, e non strettaemente legato alle
quantit� messe in gioco in questo specifico esempio, perch� non dovrebbero
esserci stati ammessi con energie poco diverse rispetto agli stati
stazionari?

>> - l'elettrone decade al livello inferiore riemettendo un fotone di
>> energia
>> 0.8 eV
> No, di 10.2 eV

Intendevo inferiore rispetto a quello instabile... insomma, va a finire sul
primo eccitato, nell'esempio specifico, perdendo quell'eccesso di energia
che aveva acquistato prendendosi un fotono da 11 eV invece che da 10.2.
Espressa in altri termini, la mia domanda iniziale potrebbe essere la
seguente: � giusto, sbagliato o indifferente dire che un fotone cambia la
propria energia in un'interazione con un elettrone, oppure dire che viene
assorbito (scompare!) e poi ne viene emesso un'altro?
Potrebbe essere una sottigliezza da niente o una cosa molto importante, non
lo so...

Ciao

Giacomo
Received on Thu Jun 10 2004 - 15:05:48 CEST

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