Aiuto per la risoluzione di un mio paradosso
Ciao a tutti.
Mi sono convinto a condividere con tutti gli amici del gruppo un mio esperimento mentale che genera dei paradossi che io non riesco assolutamente a risolvere con le mie (sicuramente non solide) conoscenze di fisica.
Questo mio post nasce dunque dal mio desiderio di chiedere aiuto ai frequentatori di questo gruppo, alcuni dei quali sono veramente molto preparati e competenti, per cercare di risolvere questi miei paradossi.
Dico subito che sono assolutamente convinto che questi paradossi esistano solo per me e che altre persone, molto più preparate di me in fisica, vedanno subito "il vizio" nel mio esperimento mentale e che quindi possano spiegarmelo.
Prima che io passi ad illustrare il mio esperimento mentale, volevo però prima mettere bene in chiaro una cosa: potrebbe sembrare che io voglia, con questo mio post, portare chissà quali confutazioni a teorie che, allo stato attuale dei fatti, sono largamente accettate e comprovate da innumerevoli esperimenti.
Niente di tutto questo: il mio post, come dicevo appunto poc'anzi, nasce solo per superare i paradossi dell'esperimento mentale che vado subito ad illustrare.
Supponiamo di avere una cabina nello spazio vuoto che si muova di moto rettilineo uniforme. All'interno della cabina vive un osservatore che non può assolutamente interagire con l'esterno, né visivamente né in altro modo.
L'osservatore galleggia all'interno della sua cabina, non soggetto a nessuna forza, essendo il suo sistema di riferimento un riferimento inerziale (al limite potrebbe pensare che la sua cabina sia in caduta libera all'interno di un campo gravitazionale, ma adesso questa possibilità non ci interessa).
Supponiamo che in una parete della cabina vi sia un foro, piccolo a sufficienza, e che sia fatto in modo tale che esso permetta il passaggio di un impulso di luce proveniente dall'esterno che abbia una direzione esattamente parallela al pavimento della cabina. Supponiamo che l'osservatore sia ben conscio della peculiarità del foro di far entrare solamente impulsi in una direzione precisa e parallela al pavimento.
Continuando, supponiamo che poco vicino al foro, nella stessa parete, via sia un emettitore di impulsi luminosi, anch'esso caratterizzato dal fatto di emettere impulsi luminosi esattamente paralleli al pavimento della cabina e paralleli all'unica direzione ammessa dal foro vicino.
A questo punto entriamo nel vivo dell'esperimento mentale e supponiamo che all'esterno della cabina stia viaggiando un impulso luminoso che risulti viaggiare nella direzione parallela al pavimento della cabina e ammessa dal foro.
Supponiamo che per suprema coincidenza, questo impulso imbocchi il foro presente nella parete della cabina ed entri all'interno.
Nello stesso istante in cui l'impulso luminoso fa il suo ingresso nella cabina, l'emettitore di impulsi posto sulla parete vicino al foro, emette un impulso luminoso con caratteristiche identiche a quello che sta entrando in quell'istante.
I paradossi che non riescono a risolvere nascono adesso e riguardano quello che registra l'osservatore dentro la cabina.
Primo caso: l'osservatore "vede" i due impulsi luminosi procedere parallelamente verso la parete opposta.
Questo caso porta all'assurdo che, se così fosse, un osservatore esterno alla cabina e capace di vedere all'interno come se fosse trasparente, osservando l'impulso luminoso proveniente dall'esterno, "vedrebbe" che questo si sta spostando in una certa direzione quando è fuori dalla cabina per poi, improvvisamente, cambiarla appena questo fa il suo ingresso nella cabina (infatti, ricordiamo che quest'ultima si muove di moto rettilineo uniforme). Tale incongruenza nel moto del raggio luminoso esterno non può che essere paradossale.
Veniamo ora al secondo caso: l'osservatore "vede" i due impulsi luminosi seguire due direzioni diverse. In particolare egli vedrà l'impulso luminoso emesso dall'emettitore della sua cabina procedere parallelamente al pavimento, mentre vedrà quello proveniente dall'esterno seguire una direzione obliqua.
Anche questo caso porta ad un assurdo. Infatti l'osservatore potrebbe dedurre, semplicemente "osservando" gli impulsi luminosi, che la sua cabina è effettivamente in moto rispetto allo spazio esterno. Questo perché lui sa che il foro permette solamente il passaggio di impulsi luminosi paralleli al pavimento e se un tale impulso, una volta all'interno, invece si muove in un'altra direzione, l'unica ragione possibile sta nel fatto che sia effettivamente la sua cabina a muoversi rispetto allo spazio esterno e non viceversa. La situazione è ovviamente paradossale perché viola il principio di relatività.
Spero veramente che qualcuno possa indicarmi gli errori in questo mio ragionamento, dandomi così soddisfazione e sollievo. :)
Mi scuso per questo mio post sicuramente troppo lungo.
Saluti.
Received on Thu Jan 09 2014 - 15:44:49 CET
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