Re: Forze di van der Waals

From: Patrizio <patrizio.pan-2002_at_libero.it>
Date: Mon, 10 Mar 2008 14:49:28 -0700 (PDT)

On 9 Mar, 21:08, Elio Fabri <elio.fa..._at_tiscali.it> wrote:
> Patrizio ha scritto:
> �> Prendiamo pure, per semplificare al massimo, un atomo di un gas nobile
> �> che venga ad interagire con un altro consimile. (1) E' vero che esso
> �> va soggetto a fluttuazioni quantische che comportano una sep. di
> �> carica e quindi la formazione di un dipolo?
> �> ...
>
> Enrico SMARGIASSI ha scritto:
> �> Buona la prima.
>
> Patrizio ha scritto:
> �> Ok, grazie Enrico. Ti volevo disturbare appena appena per sapere se si
> �> puo' affermare che le F. di v.d.Waals non si possono spiegare a un
> �> livello classico (semiclassico, vedi tu), ma solo a livello di m.q.,
> �> come anche, mi e' parso sostenga cometa_luminosa.
> �> Te lo chiedo soprattutto perche' alcuni colleghi si ostinano ad
> �> abbracciare la 'spiegazione' classica e cosi' la spiegano ai loro
> �> studenti.
>
> Se mi consentite, vi dico la mia, cominciando dal fondo.
> Non riesco a capire che cosa potrebbe essere una "spiegazione
> classica" della f. di VdW, dal momento che non esiste neppure una
> spiegazione classica della struttura degli atomi...

OK, piu' che convincente

> Piu' in generale, sapete ben come la penso con questa pretesa di
> "spiegare" cose che non possono essere spiegate con strumenti
> (anzitutto concettuali) inadeguati.
> Non mi piace nella divulgazione, ma tanto peggio lo ammetto nella
> scuola.
>
> Ora passiamo alla "spiegazione quantistica".
> Debbo farvi una confidenza: nutro una profonda antipatia per le
> "fluttuazioni quantistiche". Cosi' ad es. non sopporto i comunissimi

Guarda Elio, se ho usato quell'espressione,
per sbagliata che sia, non conoscendo la mq,
mi pareva un succedaneo accettabile.

> discorsi sulle "fluttuazioni del vuoto", ma ora lasciamo stare questo,
> e restiamo al tema.
>
> Io davvero non riesco a capire che cosa s'intenda (se si vuol parlare
> seriamente, in un quadro di m.q. corretto) quando si fa ricorso alle
> "fluttuazioni".

Ti credo sulla parola (ovviamente)

> In un problema come il nostro, abbiamo la seguente domanda: dati due
> atomi che ciascuno per suo conto si trovano nello stato fondamentale,
> che cosa accade se li avviciniamo?
> Ossia: l'energia dello stato fondam. del sistema com'e' rispetto alla
> somma delle energie dei due atomi separati?
> Se risulta minore, e funzione della distanza, diremo che tra i due
> atomi c'e' una forza attrattiva.

Come in effeti si riscontra.

> Percio' stiamo parlando di stati stazionari, nei quali per definizione
> *non c'e' niente che fluttua*, se per fluttuazione s'intende una
> variazione nel tempo.

E questo non lo sapevo!

> C'e' anche un aspetto didattico: non ho il minimo dubbio che l'uso del
> termine "fluttuazione" induce a pensare a qualcosa che varia, magari
> casualmente, nel tempo, il che significa dare un'idea del tutto errata
> di che cosa sia uno stato quantistico stazionario.

OK, ma (se possibile) che cosa suggeriresti a
livello didattico?

> Del resto il calcolo della forza di VdW si fa per es. con la teoria
> delle perturbazioni, come correzione all'energia dello stato
> fondamentale, come dicevo sopra.

E qui mi sono perso :(
Spero tu mi capisca, cosa sarei autorizzato a dire?
O cosa diresti tu se uno studente chiedesse una
spiegazione delle F. di v.d.Waals

> --
> Elio Fabri

Ciao
Patrizio
Received on Mon Mar 10 2008 - 22:49:28 CET

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