Re: Dualit?onda-corpuscolo
"Paolo Russo" <paolrus_at_libero.it> wrote in message news:<6505.20T390T12063955paolrus_at_libero.it>...
>
> Ehm, intendevo la varieta` degli oggetti, non la tua
> relativita` dimensionale. La varieta` e` sempre stata sotto
> gli occhi di tutti dall'alba dei tempi e la fisica si basa
> appunto sui fenomeni osservati.
... ma non ho mai trovato il "perch�" di questa diversit�, se non in
qualche raro libro (appunto la variante J)!
>
>
> Se questo ti crea un problema non importa, immagina pure che
> non ci sia nessuno scontro; es. sfioramento, come scrivi tu.
> Oppure, meglio ancora, immaginiamo che le due sfere orbitino
> circolarmente attorno al baricentro comune in condizione di
> equilibrio tra forza attrattiva e forza centrifuga.
> Per semplificare al massimo immaginiamo pure che le sfere
> ruotino anche su se stesse in modo da mostrarsi
> reciprocamente sempre la stessa faccia (quindi, nel caso dei
> magneti, il polo nord del primo e` sempre rivolto verso il
> secondo magnete e il sud del secondo e` sempre rivolto verso
> il primo).
> A questo punto la domanda diventa: come varia il periodo
> orbitale al variare del fattore di scala? (Il sottile
> cambiamento nei termini del problema rispetto al mio post
> precedente non ne cambia la risposta, in effetti).
Forse il problema te lo stai ponendo tu.
In natura, per uno dei pricipi della teoria della RD, nessun oggetto
pu� diventare grande quanto si vuole (pregiudizio solo umano).
Nel sistema solare Giove assume proporzioni notevoli, ma sottost� alla
legge di Keplero. La stessa cosa avviene per stelle molto pi� grandi
del sole ... o non ho capito cosa vuoi dire.
Dove sta la differenza fra forze magnetiche e gravitazionali, negli
esempi addotti? Entrambe le forze dipendono dal prodotto delle due
masse e dall'inverso della loro distanza.
>
> >Anche nel caso di sfioramento (senza alcun contatto) i due corpi si
> >comporterebbero secondo la legge di Keplero e quindi secondo il
> >principio dimensioni-tempo.
>
> A) Non esserne cosi' sicuro per i casi 2 e 3.
> B) Non vedo cosa c'entri la legge di Keplero con il fattore
> di scala (i corpi si avvicinano ma non cambiano dimensioni) e
> soprattutto con i termini del problema.
>
La grandezza dell'oggetto atomo dipende dall'orbita dei suoi elettroni
periferici, che ruotano (o si trovano statisticamente) a distanza
legati al nucleo solo da "forze".
Nella legge di Keplero, quindi, l'orbita di un pianeta pu� essere
vista come un unico oggetto (sole-pianeta).
Il "disco" Marte-Sole � pi� grande del "disco" Terra-Sole, per
esempio.
> >No, i componenti di una galassia sono le stelle, i componenti delle
> >stelle sono gli atomi e i nuclei atomici, i componenti di un animale
> >sono le cellule, i componenti delle cellule sono le molecole e cos�
> >via.
>
> Punti di vista.
> Nessuno mi impedisce di dire che cellule e animali sono fatti
> entrambi di atomi. Cambia il numero, naturalmente.
La definizione di oggetto non l'ho mai trovata da nessuna parte, ma
molti autori quando parlano di "oggetti" intendono qualcosa che abbia
delle caratteristiche fisiche uguali. Tutte le molecole sono "oggetti
molecolari", esistenti in un intervallo dimensionale ben preciso.
Un uomo non potrebbe esistere senza "mattoni" intermedi agli atomi
(molecole, DNA, cellule, organi).
>
> >Non sapevo che le particelle non avessero dimensioni ... allora ha
> >ragione Luciano Buggio quando dice che la particella elementare � "il
> >punto geometrico".
>
> Neanche. Un'onda la cui forma ed estensione varia in base
> alle condizioni esterne e` un'immagine migliore. La faccenda
> comunque non e`�tanto semplice. Stiamo parlando di meccanica
> quantistica. Lo stato di una particella classica si esprime
> con tre coordinate (x, y e z) e le tre componenti della sua
> velocita` (vx, vy e vz): questo e` un corpuscolo. Nella MQ
> invece lo stato di una particella (o, in generale, di un
> sistema; lo stato di un sistema NON e` un semplice insieme di
> stati delle particelle componenti il sistema) viene espresso
> da una funzione d'onda, che assegna un numero complesso ad
> ogni punto dello spazio di Hilbert del sistema. Tale funzione
> si evolve nel tempo seguendo un'equazione differenziale di
> tipo ondulatorio (la famosa equazione di Schroedinger, quella
> che di solito al liceo viene assai riduttivamente spacciata
> per "l'equazione dell'atomo di idrogeno" o boiate simili). La
> faccenda non e` proprio complicatissima, ma piu` complessa di
> quanto sia possibile spiegare in un post. Soprattutto non
> saprei spiegare in poche parole le ragioni che hanno
> costretto i fisici ad utilizzare quella rappresentazione
> della realta`. Posso solo dirti che funziona e che
> nient'altro ha funzionato al suo posto.
>
La matematica � metafisica e la MQ rischia di costruire un castello
metafisico, se non l'ha gi� fatto.
E' molto meglio dire: usiamo dei modelli che ci mostrano "un lato del
fenomeno" che spiega "solo una parte" di altri fenomeni ed accettare
con modestia, le limitazioni umane, che non ci permettono di capire il
microcosmo.
Dimenticavo, con la MQ l'elettrone � sempre circa la duemillesima
parte di un protone o perde anche questo rapporto? ... e che senso ha
parlare di rapporti di massa fra oggetti che non hanno dimensioni?
ciao, Gianni
> Ciao
> Paolo Russo
PS. Scusa le ultime risposte dilazionate nel tempo ... ma sono un
giramondo ed uso solo il computer di casa.
Received on Sat Sep 21 2002 - 08:30:19 CEST
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