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Prego il moderatore di annullare il messaggio simile perche' errato e
di considerare questo.
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On 16 Apr 2000 Mauro D'Uffizi wrote:
>Intercala cos� bene da far pensare che la Luna c'entri, ma non c'entri la
>fase.
>Cala di due ore ogni ciclo lunare, e di un'ora ogni mezzo ciclo.
>Non sembra dipendere nemmeno dalla posizione della Luna in cielo, quindi
>dalle maree lunari, come da te rilevato.
>Per� non sembra siderale, ma lunare.
Non mi sembra. Il giorno siderale accumula 4 minuti di anticipo al
giorno rispetto al giorno solare, e quindi due ore al mese. Il giorno
lunare invece anticipa di circa 11h15m al mese rispetto al mese
solare. Se la periodicita' del fenomeno fosse lunare, nella mattina di
luna nuova di settembre (in effetti il max di luna nuova era avvenuto
nell' altro emisfero piu' di 12 ore orima) avrei dovuto osservare il
picco opposto, cioe' quello in direzione W-N-W, essendosi dovuto
osservare quello a E-S-E appunto circa 12 ore prima. Ma cio' non e'
stato.
Riepilogando:
11 agosto: luna nuova ed eclisse, cioe' max di luna nuova nel nostro
emisfero; picco della deviazione ad ESE verso le 10 GMT; per dirla
rozzamente, deviazione verso la luna;
25 e 26 agosto: luna piena; picco ad ESE verso le 9 GMT, mentre la
luna non era visibile perche' completamente dall' altra parte; per
dirla rozzamente, deviazione opposta alla luna;
8 9 e 10 settembre: periodo di luna nuova con max nella notte tra 9 e
10, nell' emisfero opposto a noi; nella sera tardi del 9 la deviazione
era ad WNW cioe' verso la luna, e la mattina del 10 picco ad ESE verso
le 8 GMT, sempre (rozzamente) verso la luna. Se ho capito quello che
intendi per periodicita' lunare, la sera del 9, max luna piena, avrei
dovuto vedere il picco di deviazione ad ESE.
Neanche col periodo lunisolare (24h50m), che e' la periodicita'
attribuita alle maree (due cicli), il conto torna.
Se non sei d' accordo, dillo, forse non ho capito cosa intendi.
Comunque, riflettero' su quanto hai detto.
>
>>>Hai notato effetti particolari in prossimit� del tramonto o dell'alba?
>>
>>La domanda e' arguta, e me la sono posta anch' io.
>
>Mi sorge spontanea per via degli effetti dell'eclissi.
>Mi domandavo infatti come mai la NASA non ne sia ancora venuta a capo
>controllando le orbite dei satelliti quando entrano nel cono d'ombra.
>Non � assimilabile ad un'eclissi artificiale?
Immagino che ti riferisca al cono d' ombra della terra.
Come potrai immaginare, queste ed altre domande me le sono poste anch'
io. Ad alcune ho tentato una risposta, ad altre no. Sarebbe troppo
lungo raccontare qui alcuni tentativi di spiegazione, basati
essenzialmente sul fatto che la distanza dei satelliti e'
relativamente breve, e a parita' di angolo in cui il disturbo e'
presente, e considerando la maggiore velocita' dei satelliti stessi
rispetto all' ombra della terra, la durata delle perturbazioni per
essi e' estremamente breve.
Da lettura della letteratura circolante, comunque mi e' rimasta l'
idea che le orbite dei satelliti non siano un campione di regolarita'.
Per le lunghe distanze il discorso e' diverso e non puo' essere per
ora affrontato sulla base dell' esperimento del pendolo, in quanto
correzioni di traiettoria vengono effettuate gia' per altri motivi.
Per distanze extra lunghe, al momento risulta inspiegata una
accelerazione anomala di alcune sonde spaziali tra cui famoso e' il
caso di Pionier 10.
Sicuramente l' esito del mio esperimento pone questi quesiti.
La Nasa tace, e credo che ora si trovi di fronte ad una gatta da
pelare. La pubblicazione dei risultati era annunciata per poche
settimane dopo l' eclisse, ma non e' ancora avvenuta.
>Io invece, se il fenomeno dei sobbalzi durante le eclissi fosse confermato,
>penserei ad un effetto lente gravitazionale, ma non sulla luce, bens� sulla
>stessa gravit�.
Non ho pensato neanche per un istante che la luce c' entrasse.
Il concetto di lente gravitazionale non lo trovo molto adeguato, vista
la discontinuita' ripetuta del fenomeno. Un concetto piu' affine mi
sembra quello di anelli di diffrazione di forze gravitazionali. Il
discorso si complica perche' la diffrazione implica un concetto di
lunghezza d' onda, mentre una deviazione gravitazionale no.
>Si, per� in questa rilevazione, dell'effetto marea ne devi tener conto.
Come ho accennato, sento l' esigenza di reinterpretare l' effetto
marea.
Comunque devi tener presente che, mentre il fenomeno da me rilevato ha
periodicita' di circa 24 ore, le maree hanno periodicita' di poco piu'
di 12 ore (due basse e due alte maree al giorno, due cicli in 24h50m).
>Io ho preso in considerazione l'idea fin dall'inizio dei tuoi post, per� mi
>darebbe fastidio dovergli dedicare un computer ed un paio di web-cam.
>L'alternativa sarebbe fare le rilevazioni visivamente a orari opportuni, ma
>anche questo non � un impegno da poco.
>Se mi garantisci che il fenomeno � reale, ci provo con la seconda.
Sono estremamente convinto che il fenomeno e' reale, perche' rilevato
in ogni misurazione, e perche' e' stato possibile associarlo a delle
regole.
Se sei intenzionato, tieni presente che:
un pendolo di tre metri puo' bastare per rilevare almeno
qualitativamente il fenomeno globale;
devi usare una telecamera con funzione di macro che guardi il pendolo
dal basso;
devi avere dei riferimenti sul pendolo, e riferimenti fissi tra l'
obiettivo e il pendolo; non puoi usare il monitor come riferimento;
il pendolo si muove sempre, col suo periodo tipico; pertanto devi
ammortizzarlo tenendolo immerso in un liquido; puoi utilizzare, per il
liquido, un contenitore con fondo trasparente, oppure usare uno di
quei ruoti per fare il baba', con un buco al centro in cui posizionare
il peso libero di muoversi; dovrai corredare il peso di alette da
tenere immerse nel liquido. Se non fai questo, avrai il problema
noioso di fare la media della verticale nell' ambito di un periodo
tipico del pendolo (secondi). Comunque, una conferma di massima la
puoi avere anche senza ricorrere a questo artifizio e senza fare la
media della verticale, ma devi almeno registrare un po'.
Ciao,
Antonio Iovane
Received on Wed Apr 19 2000 - 00:00:00 CEST
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