Paolo Russo ha scritto:
> ...
> Con grande soddisfazione di Occam, tutti i postulati della MQ
> relativi alle misure diventano di colpo spiegabili in base
> all'equazione ondulatoria (di Schroedinger o altre), perfino
> quello della probabilita` che dipende dal quadrato del modulo
> della funzione d'onda (quest'ultimo punto sembra che Everett
> lo avesse dimostrato formalmente; gli altri non saprei, il
> libro di Everett e` praticamente introvabile). Come effetto
> collaterale, dato che la funzione d'onda (dell'universo) non
> collassa mai, tutto cio` che puo` accadere accade, sia pur
> con frequenza differente ("universi paralleli").
Ti confesso che del riassunto in 20 righe non ho capito niente.
A me non va giu' che si parli di "funzione d'onda dell'Universo".
Vorrei salvare il "principio di separabilita'", ossia che si possa dare
una descrizione di fenomeni che avvengon oin una porzione limitata dello
spazio-tempo, senza essere costretti a coinvolgere il tutto.
Direi anzi che questo sia un requisito indispensabile per poter fare
scienza.
Che vuol dire "tutto cio' che puo' accadere accade"?
Se io eseguo un esperimento, quello che accade e' una cosa sola.
Per es. se un atomo emette un fotone, e ci sono intorno 200
fotomoltiplicatori, uno solo di questi segnala il fotone.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Mon Jun 11 2001 - 12:04:19 CEST